ANCONA – Ancona ricorda Franco Corelli, l’artista di fama internazionale che ha reso il capoluogo celebre nel mondo, e lo fa nell’anno del suo centenario 1921-2021. Atleta della Sef Stamura ed indimenticato tenore considerato anche il più grande di tutti i tempi, sarà omaggiato in una serie di celebrazioni tra cui una mostra interamente dedicata presso le sale del Museo Omero alla Mole Vanvitelliana.
«Franco Corelli è uno dei simboli della nostra città – ha esordito il Sindaco Valeria Mancinelli presentando le celebrazioni -. Per la sua straordinaria carriera, certo, ma anche per la capacità di incidersi nella memoria di tutti gli anconetani. Il nostro Teatro, a lui intitolato, è solo uno dei luoghi che ci permette di tenerne viva la memoria. Ascoltarne la voce è un’esperienza emozionante, e, in questo anno così pieno di problemi, vorremmo farla arrivare a tante e a tanti concittadini, in tutta la sua forza e bellezza, perché forza e bellezza ci servono come non mai».
A fargli eco anche l’assessore alla Cultura Paolo Marasca: «Non è facile, in un anno terribile come questo, programmare una celebrazione di tale importanza. Molti, altrove, hanno rinunciato a parlare di ricorrenze e anniversari. Ma noi siamo andati avanti, grazie anche alla tenacia di alcuni protagonisti della vita musicale e culturale della città. Vista l’impossibilità di programmare un evento all’altezza nel giorno esatto del centenario, l’8 aprile, abbiamo deciso di lavorare per la fine del periodo estivo, e di creare un grande contenitore Corelli21 che includesse una serie di iniziative, tra le quali la Stagione Lirica della Fondazione Teatro delle Muse».
Da noi contattato il direttore del Museo Omero, che ospiterà una mostra online dedicata a Corelli a partire da oggi, Aldo Grassini si è detto orgoglioso della portata dell’evento: «L’orgoglio di ospitare un evento del genere è immenso. Corelli è stato l’anconetano più famoso nel mondo ed è giusto che la sua città lo ricordi in ogni modo. Il Museo Omero collaborerà con gli amici della lirica e speriamo che seguiranno anche altre iniziative. Sarebbe bella una mostra con i costumi di scena ripercorrendo anche ricordi e aneddoti della sua vita anconetana. La Mole era casa sua praticamente».
Non poteva mancare anche un pensiero di Marco Corelli, nipote del compianto Franco: «Peccato il periodo pandemico per celebrare un grande artista che ha sempre goduto di una massima risposta da parte del pubblico. Sarebbe stato bello partecipare fisicamente e non virtualmente ma l’immensità di Franco sarà tangibile in ogni cosa. Da parte mia c’è una gioia immensa nell’aver condiviso la stessa famiglia e aver assorbita tutta la sua passione per la lirica e per il canto. La voce di Franco ha fatto molteplici evoluzioni fino a portarlo a cantare in modo virtuoso e interpretativo. La sua opera è completa perchè esiste anche la parte attoriale quasi cinematografica. E’ giusto che la sua città lo ricordi a patto che lo faccia con costanza».