ANCONA – Il ministro della Salute e quello all’Università e Ricerca ospiti d’onore della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023 dell’Università Politecnica delle Marche. Su il sipario del Teatro delle Muse, gremito al massimo, per parlare di futuro, di innovazione e di ricerca.
Entusiasta il presidente della Regione Francesco Acquaroli: «Due ministri ad Ancona è un segno di forte attenzione e vicinanza – ha detto -. Il ministro mi ha annunciato che ci sono proposte in arrivo e attendiamo che risolvano alcuni problemi annosi… Fondamentale è l’ascolto dei territori per i problemi che riguardano i pronto soccorso e la sanità».
Una giornata molto importante e ricca di spunti di riflessione quella che ha visto l’Università Politecnica delle Marche celebrare il nuovo anno accademico, nel corso di una giornata molto intensa che si è aperta con l’esecuzione di alcuni brani musicali a cura della FORM-Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta da Mirca Rosciani, con la partecipazione del cornista Felix Klieser, dei solisti dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo, il soprano Virginia Genovese e il mezzosoprano Sarah Hakobian, e del Coro CRUA Univ politecnica delle marche diretto da Laura Petrocchi.
L’evento ha il patrocinio del Comune di Ancona e ha visto la presenza di tutte le autorità civili, militari e religiose della Provincia, oltre ai magnifici rettori degli atenei vicini. «Siamo qui oggi per guardare a quanto è stato fatto nell’ultimo triennio e tracciare nuovi obiettivi per il futuro – ha detto il magnifico rettore Univpm Gian Luca Gregori – a cominciare dall’offerta formativa che si amplia con 15 nuovi corsi di laurea caratterizzati dalla forte multidisciplinarietà e in alcuni casi anche in inglese. Nonostante il calo demografico della nostra regione, abbiamo registrato per la prima volta un aumento delle matricole arrivate addirittura a 5.000 e i risultati nei principali ranking internazionali continuano a premiare il nostro ateneo per qualità della ricerca e reputazione internazionale…Ora il prossimo obiettivo – conclude – sarà quello di far comprendere come non ci siano più steccati, più separazioni tra corsi di laurea e discipline».
Dopo i saluti del magnifico rettore professor Gian Luca Gregori e i vari interventi, una riflessione del professore ordinario di Chirurgia Generale (e direttore del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica) Mario Guerrieri su “Il chirurgo del futuro: medico o ingegnere?”. «Siamo sopraffatti dalla tecnologia – ha spiegato il professor Guerrieri analizzando l’evoluzione della chirurgia – ma dobbiamo ricordarci che il medico deve restare umano. Nel futuro non saranno i robot a operare un paziente, ma la tecnologia è e sarà un grande alleato per il chirurgo. Saremo medici e ingegneri. Perché si è vero che la macchina supera i limiti manuali dell’uomo ma è la creatività umana che supera le difficoltà e la gestione dell’imprevisto e della variabilità individuale. Chirurgo e macchina, l’unione fa la cura».
Ma tutti i riflettori erano puntati sul ministro della Salute professor Orazio Schillaci e sul ministro dell’Università e della Ricerca senatrice Anna Maria Bernini.
«In Consiglio dei ministri proporremo un pacchetto per valorizzare chi lavora nell’emergenza urgenza – ha detto il ministro Schillaci – in modo tale che i giovani neo-laureati possano avere voglia di iscriversi ai corsi di specializzazione di questa area della medicina critica». Dunque l’impegno del ministro alla Salute e del Governo ad affrontare e risolvere questa grave carenza di personale sanitario «frutto anche di una programmazione nell’accesso alla facoltà di Medicina che in passato non sempre ha tenuto conto dei bisogni del sistema salute». Le misure annunciate dall’onorevole Schillaci saranno discusse proprio oggi pomeriggio nel Consiglio dei Ministri. «Un traguardo che non possiamo fallire – ha detto ancora – è arrestare l’emorragia dei nostri migliori cervelli, questo il più grande investimento sul futuro che possiamo fare». La sanità è infatti al centro delle criticità da risolvere. «Per quanto riguarda eventuali “tetti” per i medici a gettone, ci sono anche delle misure per sfavorire i medici “a gettone”», ha concluso il ministro Schillaci.
Elegantissima in tailleur nero il ministro Bernini ha aperto il suo saluto elogiando l’ateneo di Ancona e in generale la Regione Marche. «Una intelligente collaborazione tra le università dell’Italia centrale ha fatto delle Marche, dell’Umbria e dell’Abruzzo un network di valorizzazione del territorio – ha detto –, così si fa. Bisogna lavorare insieme senza sovrapposizioni. Abbiamo predisposto 7500 posti letto perché un abbiamo un target europeo che ci chiede di assegnare 7500 posti letto ad altrettanti studenti e dovremo entro il 2026 allocare altri 60mila posti letto, il che aiuterà a risolvere il problema della scarsezza degli alloggi che è un modo per esercitare il diritto allo studio».
Futuro, università e ricostruzione al centro anche dell’intervento di Guido Castelli, commissario straordinario alla ricostruzione: «Esprimo la mia soddisfazione – ha detto – perché con l’emendamento approvato dalla commissione Finanze della Camera, viene garantita a tutti i territori colpiti dal sisma dal 2009 la possibilità fino al 2025 di godere dello sconto in fattura per gli interventi di ricostruzione e della cessione del credito di imposta necessario affinché il contributo sisma possa essere unito al 110%».