Per tutelare il diritto alla salute e la sicurezza sul lavoro, per il diritto alla cura e alla sanità pubblica, per una giusta riforma fiscale e per la tutela dei salari, nell’attesa della manifestazione nazionale organizzata per sabato 20 aprile a Roma, la Cgil ha riunito stamattina le assemblee generali, confederale e delle categorie, alla sala convegni Figc di Ancona. Per parlare di mobilitazione, di rapporti con la Regione Marche e in vista della prossima campagna referendaria con cui la Cgil intende andare al voto sui temi della tutela contro i licenziamenti illegittimi, del superamento della precarietà e della sicurezza nel lavoro in appalto, quesiti referendari depositati lo scorso 12 aprile dal segretario generale Landini, erano presenti stamattina la segretaria nazionale Cgil, Francesca Re David, Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche e il segretario della Camera del lavoro di Ancona, Marco Bastianelli.
«L’iniziativa di oggi serve a lanciare la prosecuzione di una grande campagna di mobilitazione che sfocerà nelle prossime settimane nell’avvio di una raccolta di firme referendarie proprio su queste questioni – dice Bastianelli –. Sul lavoro nelle Marche, come nella provincia di Ancona, il dato si conferma anno dopo anno. Anche il 2023 ha visto un dato di assunzioni che porta il tempo determinato a circa il 10%, il che vuol dire che il 90% delle assunzioni che si fanno non sono a tempo indeterminato. Nelle Marche vinciamo il primato nazionale per l’assunzione con l’interinale, abbiamo il 18% dei contratti fatti con la somministrazione, il doppio della media nazionale. Riportare al centro la dignità del lavoro significa riportare al centro anche la sicurezza dello stesso. Non può esserci sicurezza in un regime di precarietà. E noi abbiamo l’esigenza molto forte, in Italia come in questa regione,di consolidare il mercato del lavoro. Ma anche qualificarlo, visto che i dati dicono che si cerca un laureato su dieci posti di lavoro sul mercato nei prossimi mesi nella nostra regione».
«I contenuti referendari che abbiamo presentato sono sostanzialmente quelli contro la precarietà del lavoro, due riguardano i licenziamenti e l’articolo 18, un altro quesito riguarda i contratti a tempo determinato, e l’altro riguarda la salute e sicurezza negli appalti – aggiunge la segretaria nazionale Re David –. E complessivamente vogliono dire che questo modello sociale e di impresa non funziona, produce morti e produce povertà. Siamo dentro un percorso di mobilitazione molto importante insieme alla Uil, l’11 aprile abbiamo organizzato lo sciopero per la sicurezza contro le morti sul lavoro, un tema collegato a questa svalorizzazione del lavoro, e sabato scenderemo in piazza sui temi della sanità».
«Al momento diamo un giudizio negativo su quello che è stato fino a oggi lo stato del confronto con la Regione Marche – spiega Santarelli –, che è in tutte le questioni principali: riforma delle Ast, piano sociosanitario, l’ultimo intervento sulle liste di attesa senza nessun confronto, non solo con noi sindacati, ma anche con le parti sociali. Credo che per i grandi problemi che oggi ci sono nelle Marche si possano trovare soluzioni e si può cercare di risolverli se si pensa a una strategia comune. Noi non abbiamo nessun pregiudizio nei confronti di questa giunta, stiamo al merito come fatto in passato e sul merito ci vorremmo confrontare. È difficile, lo sappiamo, ci sono problemi anche di carattere nazionale, non solo territoriale, però tutti insieme con il contributo di tutti possiamo provare a risolvere qualcosa».