Marche: anziani sempre più malati, soli e bisognosi di cure e assistenza.
E’ il quadro che emerge dai dati Istat, elaborati dalla CGIL Marche, sulla condizione di salute e sui bisogni sanitari delle persone over 65; sono dati riferiti al 2019 e che non tengono conto dei pesanti effetti della pandemia nelle fasce più anziane della popolazione.
«I problemi di salute e la perdita di autonomia determinano un bisogno crescente di cure e assistenza sanitaria ma nelle Marche – denunciano Daniela Barbaresi, Segretaria generale CGIL Marche ed Elio Cerri, segretario generale SPI CGIL Marche -. In un anno, 32 mila anziani (8,7% del totale) hanno rinunciato ad almeno una prestazione sanitaria per motivi economici, inclusi esami, cure mediche o farmaci, e sono 75 mila gli anziani, uno su cinque, che nel 2019 hanno dovuto rinviare prestazioni sanitarie a causa delle lunghe liste di attesa (20,2% del totale. Sono, dunque, oltre 100 mila gli anziani senza cure e prestazioni sanitarie adeguate e tempestive».
Nelle Marche sono 208 mila gli ultrasessantacinquenni con almeno tre patologie croniche, pari al 55,7% della popolazione anziana; dunque più di uno su due. Di questi, 158 mila presentano una patologia cronica grave (tumori, Alzeheimer, demenze, malattie cardiache, diabete, ecc.), pari al 42,4% del totale degli anziani.
Tra le malattie degenerative inerenti la salute mentale, demenze senili e Alzheimer sono una priorità. Preoccupa anche la depressione: la patologia mentale più diffusa tra gli over 65. Sono, infatti, 44 mila gli anziani marchigiani con disturbi depressivi (12,0% del totale), metà dei quali con disturbi gravi.
Sono 121 mila gli anziani con almeno una grave limitazione motoria, sensoriale o cognitiva, attività essenziali nella vita quotidiana, pari al 32,3% del totale (28,4% la media nazionale); di costoro, 77 mila hanno difficoltà nel camminare, salire o scendere le scale senza l’aiuto di una persona o il ricorso a un ausilio (20,7%), 60 mila hanno gravi difficoltà nella vista o udito (16,0%), 29 mila gravi difficoltà nella memoria o nella concentrazione (7,7%).
Numerosi gli anziani con gravi difficoltà nella cura della persona: sono 51 mila, pari al 13,6% degli over 65 (10,6% la media nazionale); 49 mila non riescono a fare il bagno o la doccia da soli. Un terzo degli anziani presenta gravi difficoltà nelle attività domestiche come preparare i pasti, fare la spesa, usare il telefono, fare le pulizie, prendere le medicine e gestire le risorse economiche (32,4% degli over 65, rispetto alla media nazionale del 27,7%).
Anche nelle Marche, la famiglia resta il principale sostegno cui possono fare riferimento le persone anziane: sono 43 mila gli anziani con gravi difficoltà che ricevono aiuto dai familiari e rappresentano l’84,3% del totale, in linea con la media nazionale.
Sono 28 mila gli anziani che ricevono un’assistenza a pagamento di cui 23 mila da parte di badanti (pari al 45,4% del totale, percentuale nettamente superiore alla media nazionale del 25,9%).
Ma a preoccupare è soprattutto il numero di coloro che dichiara di non avere assistenza o aiuti adeguati: 32 mila anziani pari al 63,7% di chi ha gravi difficoltà nelle attività fondamentali di cura della persona.
In un anno, la quasi totalità degli anziani si è rivolta al medico di famiglia (90,5%), i due terzi hanno fatto ricorso a visite specialistiche (65,3%) e uno su due si è sottoposto a esami specialistici (49,5%).
«Questi dati – spiegano Barbaresi e Cerri – confermano l’inadeguatezza della rete sanitaria e di welfare a sostegno delle persone anziane. Per questo è urgente che la Regione si attivi per programmare le azioni di attuazione del PNRR per rafforzare la medicina di territorio e l’assistenza domiciliare, indicando proprio la casa come il principale luogo di cura». In particolare, «entro il 2026, nelle Marche, dovranno essere prese in carico, per le cure domiciliari, oltre 40 mila persone over65 rispetto alle 15 mila attuali, cosi come dovranno essere realizzati 10 nuovi Ospedali di Comunità e 32 Case della Salute. Numeri e obiettivi importanti rispetto ai quali chiediamo alla Regione ed in particolare all’Assessore Saltamartini come pensa di darvi piena attuazione».
Altrettanto urgente, concludono i segretari, «è una legge nazionale sulla non autosufficienza per garantire la presa in carico della persona da parte di servizi che pongano al centro l’integrazione socio-sanitaria».