ANCONA – Chiara Giacobelli, giornalista, scrittrice, blogger… la scrittura è il suo regno. Anconetana di nascita, ha orizzonti e curiosità vastissimi ed è sempre affaccendata in nuove avventure professionali che la portano in giro per l’Italia e all’estero. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione a Macerata con una tesi sul cinema di Michelangelo Antonioni e Luchino Visconti, si è specializzata in editoria, comunicazione multimediale e giornalismo presso l’Università di Roma Tor Vergata, dove ha conseguito il Premio Raeli destinato ai più brillanti studenti dell’Ateneo. Nel 2006 ha iniziato a dedicarsi al giornalismo, nel 2010 è entrata a far parte dell’ufficio stampa del Senato della Repubblica a Palazzo Madama, nel 2011 ha esordito ufficialmente come scrittrice per la Newton Compton con “101 cose da fare nelle Marche almeno una volta nella vita” cui hanno fatto seguito “1001 monasteri e santuari in Italia da visitare almeno una volta nella vita” e “Forse non tutti sanno che nelle Marche…”, che ha visto tre ristampe in poco tempo. Hanno fatto seguito l’apprezzato romanzo d’esordio “Un disastro chiamato amore” edito dal gruppo Fanucci (Leggereditore) e “101 cose da fare in Veneto almeno una volta nella vita”.
Decisamente una penna molto attiva! Chiara, ci racconta il suo esordio nella carta stampata? E nel web?
«Da quello che mi ricordo scrivo sin da quando ero bambina: per me è stata sempre una forma per comunicare, esprimermi e spesso scappare da un mondo esterno che – soprattutto in certi anni della mia vita – non mi piaceva così tanto. Non avrei mai pensato però che una passione, anzi una vera e propria necessità, potesse un giorno diventare il mio lavoro. Ho iniziato a scrivere articoli presso il Corriere Adriatico, facendo la classica gavetta durante l’università per acquisire il tesserino di giornalista pubblicista. È stato un periodo molto divertente a cui devo tantissimo, mi sono fatta le ossa e ho imparato le basi di questo mestiere. In seguito ho pubblicato il mio primo libro, “101 cose da fare nelle Marche almeno una volta nella vita”, nel 2011 per la Newton Compton Editori e da quel momento la mia carriera ha subito una svolta decisiva. Nel frattempo ho cominciato a collaborare con NonSoloCinema e altre testate minori, per approdare poi ad Affari Italiani, a Luxgallery (la pagina dedicata al lusso e all’eccellenza dal gruppo QN-La Nazione-Il Giorno-Il Resto del Carlino) e da qualche anno all’Huffington Post, dove tengo un mio personale blog culturale. Al momento ho pubblicato undici libri, se si escludono le nuove edizioni aggiornate di “101 cose da fare nelle Marche” e “Forse non tutti sanno che nelle Marche…” uscite questa estate, con cui arriviamo a 13».
Parigi, Firenze, Ancona…. Quale, tra queste, la sua città dell’anima? Oggi dove vive?
«La città che sento come casa è Firenze, quella invece in cui sogno di vivere parte dell’anno e che mi affascina da sempre Parigi. Nelle Marche sono nata e ho legami per lo più affettivi e professionali. A dire il vero non lo so ancora dove vivo: in questo momento la mia vita è in divenire…»
Il suo romanzo d’esordio, “Un disastro chiamato amore”, sta avendo un bel successo. Un libro che si distingue per freschezza e humor, con una protagonista – Vivienne – inguaribile pessimista, scrittrice di talento che per molti è “quella che si occupa di gossip”, e che un giorno incontra un uomo affascinante. Quanto c’è di lei nella protagonista?
«Tempo fa ti avrei risposto che mi rispecchiava al cento per cento, con quel suo essere goffa, maldestra, buffa, persa nel suo mondo e irrimediabilmente combina-guai, con una vena di pessimismo non tanto cosmico quanto piuttosto comico. Ora resta sicuramente molto di me in lei e le gaffe descritte nel libro mi sono realmente accadute, ma da un punto di vista psicologico e umano sono una persona completamente diversa. Per questo adesso che sto scrivendo il seguito anche Vivienne cambierà gradualmente e crescerà diventando una donna più consapevole e matura, ma non per questo meno imbranata! Il libro sta ancora andando moltissimo, soprattutto in questo periodo pre-natalizio, e lo si può facilmente ordinare in qualunque libreria o su Amazon, ma chi volesse una copia con dedica e firma può contattarmi tramite Facebook o Instagram (chiagiac). Risate assicurate!»
Nel suo blog sull’Huffington Post scrive seguitissime biografie di personaggi che hanno lasciato un segno profondo nella storia e nei loro ambiti professionali. Tra loro donne di fama leggendaria, da Gaspara Stampa alla nostra Valeria Moriconi. Come sceglie i personaggi da raccontare?
«Spesso accade che non li scelgo, sono loro a scegliere me. Sono una persona sempre attiva, viaggio, leggo, mi faccio accompagnare ogni volta che posso da guide turistiche e incontro persone interessanti. Tutto questo si traduce in una quantità enorme di stimoli. Ecco, quando mi imbatto in un personaggio particolare mi nasce spontanea la curiosità di volerlo approfondire e poi raccontare per farlo conoscere».
“101 cose da fare nelle Marche almeno una volta nella vita”, un libro di successo dove “in punta di penna”, racconta la sua regione da 101 angolazioni diverse. C’è uno scorcio marchigiano, in particolare, cui è particolarmente legata?
«Sì, Gradara con il suo castello e la passionale storia di Paolo e Francesca. Ci torno spesso, avrò l’onore di presentare lì il mio romanzo il 17 febbraio in occasione dei festeggiamenti per San Valentino e prima o poi mi piacerebbe scrivere il romanzo storico della coppia che Dante rese celebre in tutto il mondo».
Un libro nel cassetto? Il prossimo racconto?
«Al momento sto lavorando al seguito di Vivienne, inoltre i racconti del mio blog andranno a costituire un libro più ampio e approfondito anche da un punto di vista turistico/storico. Un mio racconto lungo che ha vinto un paio di premi inediti sta venendo illustrato da un bravissimo artista toscano e spero che sarà pubblicato nel 2018. Il prossimo racconto uscirà nel mese di dicembre e riguarderà Giuseppe Tucci, orientalista e tra i primi occidentali ad essere accolto dal Dalai Lama con ben 360 pubblicazioni a sua firma. Un personaggio incredibile originario di Macerata che si è sposato tre volte!».
Un consiglio lampo per chi voglia fare della scrittura il proprio mestiere?
«Fate scorta di un’abbondantissima dose di tenacia, pazienza e furbizia. La strada non è affatto facile, ma non impossibile!».