ANCONA – Entravano in casa di anziani spacciandosi per fisioterapiste, medici, parrucchiere, massaggiatrici e addette alla raccolta dei rifiuti. Con l’inganno di finte visite e finti controlli derubavano le vittime di soldi e oro. Presa banda di ladre. Sono 4 rom residenti nel teramano.
Questa mattina, martedì 7 maggio, i carabinieri della Compagnia di Osimo, dopo sei mesi di indagine, hanno arrestato le donne, due sono madre e figlia, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Carlo Cimini su richiesta del pm Ruggiero Dicuonzo. L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti pluriaggravati in concorso e indebito utilizzo di carte di credito e di pagamento.
«Prendevano di mira anziani indifesi – ha detto il colonnello Cristian Carrozza, comandante provinciale dei Carabinieri – ultra 70enni. La vittima più anziana ha 96 anni. Si raccomanda la popolazione di non aprire a chi con le scuse più disparate cerca di introdursi in casa propria».
Sono 24 i colpi contestati alla banda che ha agito da agosto 2018 fino a novembre scorso nel centro e nord Italia, comprese le Marche. La refurtiva di cui si è appropriata è di circa 85 mila euro tra denaro e oro sottratto subito fatto sparire. A tradirle una impronta lasciata per aprire una cassaforte.
«Tutto è partito dopo un arresto che abbiamo fatto ad ottobre ad Ancona in via Oberdan – ha spiegato il comandante Luigi Ciccarelli, della Compagnia di Osimo – relativo a 5 rom per furti in appartamento e sempre originari del teramano».
Nella provincia di Ancona i colpi sono stati 8. Quattro le città colpite, Ancona, Senigallia, Chiaravalle e Jesi.
«Ha bisogno di un massaggio?» oppure «C’è una casa in affitto?». Queste le scuse più ricorrenti per ingannare le vittime. Il primo furto contestato dalle accuse è avvenuto a Senigallia il 1 agosto 2018, ai danni di una 81enne dove hanno preso 200 euro, monili d’oro e il bancomat con annesso codice pin con il quale hanno prelevato quasi 3 mila euro.
Due i furti a Chiaravalle, il 1 settembre e il 9 settembre 2018. Due ad Ancona, il 13 agosto e il 28 settembre e due a Falconara, il 7 settembre e il 27 novembre. Nelle Marche hanno commesso furti anche in provincia di Fermo, Ascoli Piceno e Pesaro-Urbino.
Fuori regione le quattro rom sono accusate di colpi commessi nelle province di Rimini, Teramo, Viterbo, Rieti, Roma, Forlí-Cesena e Firenze.
Il furto più grosso ha riguardato Monsampolo del Tronto, in provincia di Ascoli, avvenuto il 4 settembre scorso. Ad una 84enne hanno portato via 7 mila euro, monili d’oro per 8 mila euro e titoli e carte di pagamento presi dalla cassaforte per un totale di 15 mila euro. Lí hanno lasciato una impronta che è stata decisiva per le indagini.
Le rom sono state riconosciute da quasi tutte le vittime tramite foto segnaletiche. La più giovane ha 40 anni e la più grande ha 60 anni (una delle arrestate era già in carcere). I carabinieri le hanno trovate ad Alba Adriatica e a Martinsicuro. Una era stata scarcerata il 4 maggio scorso, dopo essere finita in manette il 4 febbraio 2019 dopo una operazione dei carabinieri di Numana sempre per furti.
In un caso, accaduto a Falconara, l’anziana aveva sorpreso una rom mentre alzava il quadro nella sua camera da letto in cerca della cassaforte. L’aveva messa in fuga chiamando poi i carabinieri.
Le rom agivano con i volti camuffati da trucco, parrucche e occhiali da sole. Tra le scuse per entrare nelle case c’erano quelle di fingersi addetti del Comune e addette a lavori di sartoria. Quando si fingevano fisioterapiste facevano spogliare le vittime facendo togliere loro anche bracciali e collane d’oro che poi rubavano.
Le rom si trovano in carcere a Teramo in attesa di essere interrogate.