ANCONA – Tartassata di telefonate, dopo la morte del marito, per indurla ad acquistare riviste delle forze dell’ordine. Vedova di un avvocato fa finire a processo una venditrice per tentata estorsione. Protagonista una 77enne anconetana che aveva ottenuto già un processo, per la venditrice, per violenza privata poi però rimessa agli atti dal giudice che ha rinviato le carte al pm per riformulare il reato in tentata estorsione. Oggi il gup Paola Moscaroli ha rinviato a giudizio la venditrice, una 48enne di Grosseto. Per lei, difesa in aula dall’avvocato Rino Bartera, si aprirà il processo il 4 dicembre 2018.
I fatti risalgono al 2012. Il marito della 77enne, un avvocato, era morto da un mese quando l’anziana è stata chiamata al telefono da un presunto funzionario della Protezione civile che le avrebbe dato da intendere che il defunto voleva contribuire al servizio acquistando la loro rivista in abbonamento. Credendo di portare a termine un desiderio dell’uomo, la vedova ha accettato di pagare 80 euro ricevendo a casa riviste però già scadute. Da lì in poi, per mesi, è stata richiamata al telefono da presunti poliziotti, carabinieri, segretarie e funzionari che cercavano di affibbiarle altre riviste di settore minacciandola di avviare azioni legali perché ormai aveva sottoscritto un abbonamento.
A maggio la vedova ha ricevuto la telefonata di un corriere che doveva lasciarle il calendario dei carabinieri, da pagare, ma la donna ha rimandato tutto indietro. Poco dopo l’ha chiamata la venditrice che si sarebbe presentata come la segretaria di un ufficio di carabinieri passandole a sua volta prima un maresciallo e poi un maggiore che la invitavano con toni poco amichevoli a saldare l’abbonamento altrimenti sarebbe stato peggio per lei e avrebbero agito legalmente nei confronti dell’anziana e con sanzioni amministrative. La 77enne si era segnata il numero di telefono facendo partire la denuncia arrivata fino alle aule di tribunale. La vedova è difesa dall’avvocato Marco Pacchiarotti.