ANCONA – Sono saliti in tre, a nome di tutti i baristi e ristoratori che da due mesi sono chiusi per il Covid-19, fino al secondo piano del Comune dove il sindaco Valeria Mancinelli li ha ricevuti. A lei hanno consegnato questa mattina le chiavi delle loro attività, in maniera simbolica, e di quelle dei loro colleghi in difficoltà per il Covid-19. In mano anche una lettera. “Non cerchiamo aiuti personali – hanno scritto gli operatori – ma interventi di sistema a favore di tutto il comparto che possano far sopravvivere le nostre aziende”. Un centinaio le attività firmatarie che si sono unite ad una iniziativa nazionale iniziata ieri sera con un flash mob che ha portato a riaprire per pochi minuti le attività come segno di protesta. Il flash mob del settore Ho.re.ca (che raggruppa hotel, ristoranti, caffè e addetti al catering) promosso da Mio (movimento imprese ospitalità).
La delegazione in Comune era composta da Giovanna Burattini del bar del Pinocchio, Andrea Zarletti del bistrot Do’ Vizi e Corrado De Sanctis del pub Gasoline. Insieme alle chiavi sono stati chiesti interventi per le categorie che «non vogliamo riaprire subito», hanno detto gli operatori, «ma farlo in sicurezza e nel frattempo avere soluzioni economiche per andare avanti».
Il sindaco ha già annunciato una estensione per le occupazioni all’aperto del suolo pubblico senza spese per bar e ristoranti e riduzione della Cosap per le superfici che già hanno. «Le promesse diventeranno delibere già la prossima settimana – ha detto la Mancinelli – stiamo anche pensando alla riduzione dei canoni per tutte quelle attività che occupano immobili comunali come i mercati coperti e riduzioni anche per gli ambulanti». Per il sindaco dovrebbero fare altrettanto anche i privati su locali in affitto «ma lí ci vuole una legge dello stato».