PARMA- Sono 25 le aziende marchigiane del comparto agroalimentare presenti a Parma, alla fiera Cibus, la prima in presenza dopo la Pandemia. La Camera di Commercio delle Marche e l’azienda speciale LINFA hanno moltiplicato gli sforzi per sostenere le nostre aziende del settore. La pandemia ha creato problemi ma tra gli espositori abbiamo raccolto testimonianze positive per una ripresa già in corso.
Dicevamo delle imprese Marchigiane presenti a Cibus che offrono un’ampia gamma di prodotti di qualità alcuni davvero originali quanto curati. Soddisfatto anche il vice presidente della giunta regionale Mirco Carloni che accompagnato dal Presidente della Camera di Commercio Gino Sabatini e da quello dell’Azienda Speciale LINFA Simone Mariani ha guidato la stampa marchigiana alla visita di alcuni stand.
Per il presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini: «Cibus rappresenta il primo grande evento fieristico che, in Italia, torna in presenza e per l’agroalimentare delle Marche, uno dei settori cardine dell’economia della nostra regione, rappresenta un inizio pieno di fiducia e ottimismo. Come Camera di Commercio delle Marche – in strettissima condivisione e collaborazione con la Regione Marche – abbiamo messo a disposizione circa 3 milioni di risorse, che serviranno a sostenere gli eventi fieristici e i progetti di rilancio, di innovazione e di ricerca, tutte azioni finalizzate ad accelerare lo sviluppo anche dell’agroalimentare (per informazioni: http://www.marche.camcom.it). Sono assolutamente convinto, infatti, che questo impegno straordinario a sostegno agli imprenditori permetterà alla nostra agricoltura e a quel diffuso dedalo di imprese artigiane e industriali di trasformazione ad essa collegato di coniugare qualità e salubrità delle produzioni con la sostenibilità economica e ambientale. Obiettivi che vanno anche in direzione del progetto di Distretto Biologico più grande d’Europa pensato e stimolato dalla Regione Marche».
Prosegue Sabatini: «Negli ultimi due anni, la Camera di Commercio delle Marche ha lavorato per stimolare e sostenere la creazione di filiere e di collaborazioni strette tra imprenditori di ogni dimensione: lo è stato, ad esempio, per l’Oliva Ascolana e per il Bianchello del Metauro. Continueremo a farlo nella convinzione che le nostre tante produzioni di qualità e di nicchia hanno ampi margini di crescita, soprattutto nel post-Covid, a patto di andare oltre i distretti classici, chiusi dentro piccoli confini geografici, facendo così del nostro agroalimentare non solo un modello di collaborazione pubblico-privato ma una piattaforma evoluta di promozione del territorio, sfruttando le potenzialità del digitale, dei servizi del turismo e del commercio, valorizzando i nostri beni culturali e le nostre comunità, a cominciare dai borghi delle Marche».
La manifestazione chiuderà i battenti il 3 settembre ma le prime indicazioni sono positive. Ecco spiegati i volti soddisfatti dei vertici di Camera di Commercio e degli amministratori regionali nel punto stampa. Si è parlato di missione che è partita proprio da Parma e che porterà le aziende dei vari comparti a partecipare a manifestazioni in tutti i settori, almeno 20. Obiettivo finale una manifestazione fieristica a Dubai il cui bando di partecipazione scade proprio in questi giorni. Insomma, dalla fiera dell’agroalimentare di Parma, l’inizio di una serie di manifestazioni fieristiche in grado di rilanciare la nostra economia.