Ancona-Osimo

Ciclovia Adriatica: coinvolti 190 km del litorale marchigiano

Le Marche puntano sempre di più sulla bicicletta, firmato il protocollo tra Regione Marche e Fiab. In uscita bando per completamento ciclovia adriatica con finanziamenti Fesr. Vicepresidente Casini: «Puntiamo sullo sviluppo della mobilità ciclistica»

ANCONA – Le Marche saranno percorse dalla Ciclovia Adriatica che, lunga 1300 km, collegherà Trieste a Santa Maria di Leuca. Questa mattina è stato firmato il protocollo tra la Regione Marche e la Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab) e il tratto marchigiano coinvolto sarà quello del litorale, per una lunghezza indicativa di 190 km. In fase di uscita (tra fine maggio – inizi giugno) un bando regionale, finanziato con i fondi Por Fesr 2014-2020, che assegnerà ai Comuni interessati il 75 per cento (4 milioni di euro di contributi in conto capitale) delle risorse necessarie al completamento dei tratti ciclo-pedonali del tracciato della ciclovia adriatica. In totale la ciclovia percorrerà sette regioni italiane (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia) e grosso modo ricalcherà gli antichi itinerari della “via dell’Ambra” che, dal Baltico scendeva all’Adriatico, oltre a tracciati religiosi e commerciali storici.

La vicepresidente Anna Casini e la presidente nazionale Fiab Giulietta Pagliaccio firmano il protocollo sulla Ciclovia Adriatica

Presso la sede della Giunta regionale, la vicepresidente Anna Casini ha firmato il protocollo con la Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab) che promuove la ciclovia con le sette regioni adriatiche interessate. La Fiab è anche promotrice della rete cicloturistica nazionale Bicitalia e Centro di coordinamento nazionale della rete Eurovelo. Il protocollo d’intesa con Fiab è quindi funzionale a dare alla ciclovia adriatica il giusto riconoscimento nel sistema della mobilità lenta regionale, nazionale ed europeo. La Fiab, infatti, promuove, da tempo, l’adesione della Ciclovia Adriatica alla rete ciclabile europea Eurovelo (progetto dell’ECF-European Cyclists’ Federation, che sviluppa 12 itinerari ciclabili di oltre 70 mila chilometri, di cui 40 mila già utilizzabili) e all’interno del sistema nazionale delle ciclovie, riconosciuto dai Ministeri Infrastrutture Trasporti e Beni culturali.

«Il programma del governo regionale ha, tra i suoi obiettivi, lo sviluppo della mobilità ciclistica – ha ricordato Anna Casini – l’intento è contribuire alla lotta all’inquinamento, rilanciare la sostenibilità delle città e promuovere il cicloturismo. Abbiamo già approvato una delibera, lo scorso mese di dicembre, con la quale abbiamo individuato i percorsi ciclabili e cicloturistici fondamentali per lo sviluppo della mobilità dolce delle Marche: quella Adriatica rientra tra gli assi strategici di maggiore importanza su cui investire, recuperando anche risorse nazionali disponibili». «La mobilità dolce assicura vivibilità ai territori – ha detto Giulietta Pagliaccio, presidente nazionale Fiab – e va vista come la soluzione ai problemi di mobilità cittadina nel nostro Paese».

Il progetto nazionale prevede un percorso ciclabile che costeggia la riviera adriatica, con la doppia funzione di ciclovia turistica e infrastruttura per la mobilità sostenibile urbana-interurbana. Il tratto marchigiano si evidenzia quello con la maggiore percentuale di piste già disponibili (oltre il 50 per cento del tracciato individuato) e facilmente tra loro integrabili. La Ciclovia Adriatica, dal Friuli alla Puglia, avrà un percorso totalmente pianeggiante, adatto a tutte le tipologie di ciclisti. Verrà considerata la principale ciclovia urbana d’Italia, attraverserà territori con spiccata vocazione turistica e aree con clima mite, rendendola percorribile tutto l’anno. Sarà affiancata dalla ferrovia adriatica che consente una perfetta integrazione intermodale bici-treno. Sarà servita da diversi aeroporti e porti internazionali (tra cui quelli di Ancona), attraverserà siti Unesco di importanza mondiale (nella Marche, Urbino) e varie aree protette. In parte è già attrezzata in tutte le regioni attraversate, con piste ciclabili e ponti ciclopedonali realizzati e con accordi interregionali già stipulati per collegare le infrastrutture ciclabili (come quello Marche-Abruzzo per il ponte ciclopedonabile sul fiume Tronto, per il quale la Regione investe 1,2 milioni di euro). Inoltre lo sviluppo della ciclovia Adriatica si connetterà a pettine con diverse ciclabili, facilitando il raccordo costa-entroterra, con conseguenti ulteriori collegamenti realizzabili. Secondo un recente rapporto di Legambiente, in Italia l’economia della bici vale oltre 6 miliardi all’anno. Pesaro e Bolzano sono le città più “bike friendly”: quelle dove circa un abitante su tre pedala per raggiungere il luogo di lavoro o di studio e il 28% della domanda urbana di mobilità è soddisfatto dalla bici.