ANCONA – Ennesimo stop alla realizzazione di 30 nuovi loculi nel cimitero di Gallignano. Dopo il ritrovamento di un cavo elettrico che ha bloccato i lavori, ora la ripresa dell’intervento è ostacolata da «motivi sanitari», come ha chiarito l’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Manarini, rispondendo all’interrogazione del consigliere Andrea Vecchietti (M5S).
«Già nel 2018 – ha denunciato Vecchietti – il documento istruttorio parlava di “urgenza di lavori per carenza cronica di posti salma” e il progetto del 2018 redatto dal geometra Bonci prevedeva un colombario di 2,5 metri per 4,3, cioè 10,75 metri quadrati, fatto con loculi prefabbricati. Un box auto è più grande, ma il costo previsto era di 95mila euro, 9mila euro al mq. Una cifra enorme. I lavori sarebbero dovuti iniziare il 23 luglio del 2020 e terminare in 100 giorni, mentre sono cominciati solo il 21 ottobre e si sono fermati nel giro di pochi giorni per il ritrovamento di un cavo. Ora un altro stop, cosa sta succedendo?».
«L’importo contrattuale è di circa 57mila euro – ha risposto Paolo Manarini, assessore ai Lavori Pubblici – ciò significa che ogni loculo corrisponde a 1.906 euro, una cifra compatibile con i prezzi che facciamo pagare ai cittadini. Non si fanno i conti al metro quadrato, ma a loculo. L’appalto è andato per le lunghe, anche a causa di problemi conseguenti l’arresto del geometra Bonci. Dopodiché è stato fatto l’appalto, vinto da una ditta piccola non strutturata (con un ribasso del 26%), per la quale non c’è nemmeno bisogno dell’iscrizione all’albo dei costruttori. Il 21 ottobre 2020 c’è stata la consegna dei lavori che però sono stati interrotti a seguito del rinvenimento di un cavo elettrico che doveva essere spostato. All’inizio sembrava un cavo dell’Enel, invece poi abbiamo scoperto che era comunale e AnconAmbiente ha già provveduto al suo spostamento».
Stanchi della situazione, il 14 novembre i residenti delle frazioni si erano ritrovati di fronte al camposanto per chiedere all’Amministrazione comunale di intervenire. La situazione infatti è inaccettabile per quanti aspettano da mesi di tumulare i propri cari nei nuovi loculi. «Subito dopo aver spostato il cavo – spiega Manarini – abbiamo chiesto alla ditta di riprendere i lavori, ma purtroppo è subentrata una situazione relativa a delle certificazioni sanitarie che interessano la ditta, che non consentono all’impresa di lavorare. Siamo di fronte a una situazione sanitaria generalizzata che impedisce la normale continuità dell’esecuzione dei lavori».
«Questa è l’ennesima scusa – ha replicato Andrea Vecchietti – la situazione è assurda visto che si tratta di lavori modesti. Una signora, Adria, attende da un anno di poter dare degna sepoltura al marito, in sede provvisoria collocato nel cimitero di Tavernelle».
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