ANCONA – «I cinema non sono luoghi pericolosi. Non mi aspettavo la decisione del Governo e questa nuova chiusura. Sarà difficile ripartire». Per Massimiliano Giometti, proprietario del gruppo riminese Giometti che, nelle Marche, conta le sale di Pesaro, Fano, Senigallia, Ancona, Porto Sant’Elpidio, Jesi, Tolentino e Matelica, «il rischio di non riaprire più le multisala è reale».
Il nuovo Dpcm con le misure anti Covid firmato dal governo Conte prevede «la sospensione degli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi, anche all’aperto», fino al 24 novembre. Una decisione che ha spiazzato i proprietari dei cinema, impegnati in questi mesi con l’adeguamento delle sale alle nuove normative.
«Noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare – spiega Giometti – per la sicurezza del pubblico. Tra metà agosto e i primi di settembre avevamo riaperto sei multisala che purtroppo abbiamo dovuto chiudere dopo l’ultimo Dpcm: Cinema Multiplex Le Befane a Rimini (12 sale), Cinepalace a Riccione (6 sale), Metropolis a Pesaro (3 sale) e le multisala a Matelica (4 sale), Tolentino (7 sale) e Prato (14 sale). Tutte erano state adeguate alle nuove normative, con il rispetto del distanziamento, la formazione del personale, l’igienizzazione dopo ogni spettacolo e la diversificazione dei flussi. Abbiamo investito per adeguare le sale: se un biglietto costa 9 euro, abbiamo constatato che ogni spettatore ci costa 80 centesimi tra igienizzatori, adesivi per il distanziamento e altro».
«Eravamo intenzionati a riaprire la multisala di Ancona entro la fine del mese – continua Giometti -, dopodiché avremmo riaperto le altre multisala (Fano, Senigallia, Porto Sant’Elpidio, Jesi e un’altra multisala a Pesaro) prima di Natale che è il periodo migliore per il cinema. Invece è arrivato un altro stop. Io solitamente sono ottimista, ma purtroppo non credo che potremo riaprire dopo il 24 novembre».
Giometti spiega anche che «la chiusura dei cinema, ad esempio a Los Angeles e a New York, ha fatto sì che molti distributori dirottassero i film sulle piattaforme, come Disney Plus, Amazon o Netflix. Temiamo che, anche nelle prossime settimane, i film possano essere distribuiti online. Abbiamo quindi chiesto ai presidenti delle associazioni di trattare con il Governo affinché metta dei paletti perché è inutile riaprire senza prodotto. Il cinema è una macchina complessa e per riaprire è necessario avere una programmazione a lungo termine».
Un’altra questione riguarda il promesso ristoro. «Se non arriverà in tempi brevi – continua – sarà una certezza la non riapertura dei cinema. Già ci siamo fermati una volta con il lockdown e, dopo questa ulteriore chiusura, sarà difficile ripartire».