CIVITANOVA MARCHE – Un corteo di fronte al Tribunale di Ancona per chiedere la verità sul caso di Mattia Perini, il sedicenne civitanovese travolto da un treno nella stazione di Loreto, nel gennaio del 2020. Lo ha annunciato il padre, Giordano Perini, che da quel giorno non trova pace e sta facendo di tutto affinché il caso non venga archiviato. Il prossimo 3 luglio verrà stabilito se le indagini sulla tragedia verranno riaperte oppure se il caso sarà archiviato. Ma, secondo Giordano Perini, ci sono ancora degli interrogativi rimasti senza risposta.
«Sulla questione delle telecamere in stazione sono state riferite tre versioni diverse – ha spiegato Perini, che è assistito dall’avvocato Riccardo Leonardi –. Prima mi è stato detto che i filmati erano stati visionati, poi che quel giorno le telecamere erano fuori uso e, alla fine, che le telecamere nella stazione di Loreto non erano funzionanti dal 2009. Qual è la verità? È possibile, poi, che non ci sia la scatola nera del treno? Per tre volte il caso è stato archiviato senza che siano stati presi in considerazione elementi che avevamo fornito. Io voglio sapere come è morto Mattia, voglio capire se ci siano delle responsabilità da parte di qualcuno. Se il treno, ad esempio, era stato regolarmente annunciato oppure no. Se qualcuno ha sbagliato, deve pagare. Mattia merita di avere giustizia. Sono quattro anni e mezzo che non ho pace, voglio sapere la verità. Non è normale perdere un figlio e non sapere come siano andate esattamente le cose. Ormai è la mia battaglia contro lo stato, contro le ferrovie dello stato, ma andrà fino in fondo per sapere la verità» ha concluso il padre del sedicenne scomparso tragicamente nel 2020.