ANCONA – Controllo del territorio, contrasto alla criminalità e prossimità ai cittadini. Saranno queste le parole chiave sulle quali si concentrerà l’attenzione e l’azione del nuovo questore di Ancona, Claudio Cracovia. Proveniente dalla questura di Udine raccoglie il testimone da Oreste Capocasa, giunto al pensionamento dopo una onorata carriera.
Entrato in servizio oggi, primo aprile, il questore si è detto «orgoglioso e felice di aver assunto l’incarico nel capoluogo marchigiano, un territorio strategico e importante dal punto di vista culturale e paesaggistico». Cracovia, 63 anni laureato in Giurisprudenza, ha iniziato il suo percorso nella Polizia di Stato nel 1981 nella sua città di origine, Trieste. Assume la guida della questura dorica con una esperienza di primo piano alle spalle che spazia dall’antimafia, ai migranti fino alla delicatissima gestione della questione No Tav e del G8.
Cracovia delinea fin da subito con molta chiarezza quali saranno i punti fondamentali della sua azione: oltre al controllo del territorio e al contrasto alla criminalità, intende agire incisivamente anche sul fronte della prevenzione specie in relazione alle problematiche del mondo giovanile sulle quali intende muoversi coinvolgendo scuole e associazioni.
«Ci faremo carico dei problemi dei cittadini senza sminuirli – spiega – Siamo qui per la gente, per stare in mezzo alla gente è questo il nostro core business». Proprio per questo non vuole sentire parlare di microcriminalità, un termine che ha definito offensivo verso chi ne è vittima, perché come ha spiegato lui stesso, «occorre rispetto e considerazione per le vittime di reati».
Stella polare che guiderà i suoi passi «la sicurezza da garantire ai cittadini» anche attraverso l’ascolto del territorio, delle associazioni di categoria e dei gruppi di residenti. Il primo controllo, quello sociale, «è un valore aggiunto che va però canalizzato» ha detto, così come «l’impiego dei social, che se utilizzati in una cornice istituzionale possono avere la loro utilità».