ANCONA – Una lettera aperta per indicare le priorità delle imprese alla politica. Claudio Schiavoni, presidente di Confindustria Marche Nord, si rivolge ai quattro candidati sindaco di Ancona, alla vigilia delle elezioni di domenica 10 giugno. L’imprenditore elenca le esigenze del mondo industriale, con particolare riferimento alla mobilità e alla burocrazia.
«Caro futuro Sindaco – scrive Schiavoni a Diomedi, Mancinelli, Rubini e Tombolini, i quattro contendenti – sta per finire la campagna elettorale e tra poco si passerà dalle parole ai fatti. In queste ultime settimane sono state spese molte parole e credo sia giunto il momento anche per me di parlare: lo faccio come presidente di Confindustria Marche Nord in rappresentanza di un sistema industriale che conta quasi 900 aziende nelle provincie di Ancona e Pesaro Urbino e dà lavoro a 50.000 persone. E scrivo anche come cittadino di Ancona, una città che amo e che vorrei vedere sempre più bella, attrattiva, ospitale, funzionante, economicamente ricca. In altre parole, un degno capoluogo di Regione. Vorrei svegliarmi una mattina e fare una passeggiata su un waterfront brulicante di attività, assistere all’attracco di una nave da crociera incrociando gli sguardi soddisfatti dei turisti stranieri per l’accoglienza ricevuta camminare in una città pulita e ben tenuta, muovermi con mezzi pubblici efficienti e green, visitare una chiesa trovandola aperta e ricevere una brochure che mi segnala le attrattive culturali, parcheggiare facilmente e poter ricaricare una macchina elettrica, prendere la macchina e uscire dal porto in due minuti, percorrendo una bella strada a doppia corsia, attraversare la Baraccola avendo la sensazione di trovarmi in una zona ricca di industrie e di attività commerciali, ben servita e logisticamente all’avanguardia. Solo un sogno? Non credo … Ancona può e deve vedersi riconosciuto il suo ruolo di leadership come capoluogo di Regione: per questo deve fare uno scatto in avanti. Lo deve ai suoi cittadini».
Amministrare una città, sottolinea il presidente di Confindustria Marche Nord, «non è facile e non sono qui a dare lezioni, ma ho il dovere di portare alla sua attenzione un primo fatto incontrovertibile: le aziende di manifattura e di servizi sono la spina dorsale dell’economia locale. L’azienda genera valore per il territorio e la sua comunità e il successo del sistema locale delle aziende è il successo della comunità stessa. Lo sa quanto pesano le aziende ad Ancona? Tanto. Rappresentano il 20% del totale del sistema confindustriale della nostra provincia, sia nel manifatturiero che nel terziario, e impiegano oltre 6000 dipendenti. I punti di riferimento per l’intero territorio sono l’industria farmaceutica e la cantieristica ma non mancano aziende agroalimentari e legate ai servizi tecnologici di eccellenza».
Schiavoni indica quindi le priorità del mondo industriale, dicendosi pronto ad illustrarle al nuovo sindaco: «Più investimenti sul porto, un’industria che ha bisogno di lavorare, di valorizzare e promuovere se stessa, per fidelizzare i clienti acquisiti e per rendersi attrattiva verso i nuovi; la riduzione dei tributi locali, con particolare riferimento alla Tari, ad oggi una delle più alte in provincia; lo snellimento delle procedure: l’impresa deve percepire che l’obiettivo principale dell’amministrazione pubblica è la soluzione dei suoi problemi; maggiore attenzione a turismo e cultura, valorizzando l’offerta turistica, potenziando le iniziative culturali, rendendo la città più attrattiva sia per chi vinee da fuori che per i suoi abitanti soprattutto i giovani».
«Il nuovo sindaco di Ancona – prosegue l’imprenditore – dovrà dimostrare di sapere fare scelte importanti, in particolare sulle questioni strategiche, in sinergia con gli altri enti prima fra tutte la Regione, che attraverso l’innovazione legislativa, dovrà incrementare la capacità di attrattività del territorio, il rilancio della manifattura e un nuovo sviluppo sostenibile. E dovrà dimostrare un forte spirito di condivisione con la sua squadra, per poter contare su una macchina organizzativa stabile, efficace ed efficiente. Il Sindaco non potrà creare direttamente posti di lavoro nella città, ma potrà tutelare e valorizzare il patrimonio rappresentato dall’imprenditoria e creare la cornice affinché i giovani possano far nascere nuove imprese. Questo significa scegliere le priorità soprattutto quelle in grado di produrre occupazione, individuare le politiche da mettere in gioco per rendere sempre più competitivo il territorio e non solo in ambito provinciale, puntare su sistemi di mobilità coerenti con quanto perseguito dall’area metropolitana, enfatizzare i punti di forza del territorio per renderlo più competitivo, promuovere la manifattura e l’industria intese come opportunità di innovazione e di sperimentazioni, valorizzare il turismo puntando sulle risorse del territorio ed utilizzando la leva delle eccellenze culturali e storiche, enogastronomiche e paesaggistiche, innovare e qualificare i sistemi di accoglienza turistica, fare del posizionamento territoriale del comune, un punto di forza per mettere in rete i poli infrastrutturali attrattori, porto, aeroporto, interporto e stazione pensando ad uno scenario globale di un’area metropolitana».