ANCONA- La loro “colpa” sarebbe quella di vivere per strada. Anche ad Ancona l’esercito dei fantasmi, degli invisibili, dei clochard, cresce a causa della pandemia. Uomini e donne senza identità, senza età e senza un posto dove stare. Eppure sono stati multati per inosservanza dei Dpcm e dei lockdown.
I senzatetto pagano il loro vagabondare con allontanamenti forzosi, multe e con la distruzione vera e propria dei giacigli di fortuna. Sei di questi senzatetto sono stati multati durante il lockdown: non avevano un tetto eppure sono state elevate a loro carico contravvenzioni di 400 euro per essere stati trovati all’aperto dopo le 22.
Un’assurdità di cui l’avvocato di strada Daniele Valeri chiederà conto al Prefetto di Ancona, con un ricorso e la richiesta di annullamento dei verbali. «Sto trattando sei casi di persone multate nei mesi scorsi tra la città di Ancona e Falconara Marittima – spiega il legale – procederò con dei ricorsi da sottoporre al Prefetto di Ancona e chiederò l’eventuale annullamento, come è stato fatto recentemente anche a Bologna e in altre città italiane». Per lo più si tratta di persone che sono state trovate a vagabondare durante la fase di lockdown e a dormire all’aperto dopo le 22, quando era imposto il coprifuoco.
«Assurdo – commenta l’avvocato Valeri – queste persone non hanno di che mangiare o un tetto, come potrebbero pagare una multa di 400 euro? Infatti spesso chi riceve questo tipo di multe neanche si rivolge ad Avvocati di Strada per chiedere il ricorso, le strappano direttamente e cambiano posto». Tra i casi sottoposti all’avvocato Valeri di Ancona c’è anche uno che lascia interdetti: un senzatetto multato la mattina di Natale. «In effetti questo caso mi ha lasciato l’amaro in bocca – conclude – questo clochard, peraltro non più giovanissimo, aveva dormito su una panchina poi la mattina di Natale aveva rimediato un caffè offerto per colazione in un bar e una pasta, li stava consumando su una panchina in piazza Pertini, quando è incappato in un controllo delle forze dell’ordine. Era il periodo del lockdown con le restrizioni più severe sugli spostamenti e, nonostante fosse Natale, è stato multato».
Secondo un’indagine Istat del 2015 sono oltre 50.000 le persone senza fissa dimora in Italia. Lo stesso Istituto di ricerca ricorda che l’indicatore di povertà o esclusione sociale – che è stato assunto nella strategia europea 2020 – individua come a rischio il 29,9% della popolazione residente in Italia, più dell’1,7% rispetto al 2011, oltre 5 punti percentuali sopra il 24,8%, dato medio europeo.
Di questi “invisibili” si occupa anche il “Servizio di strada odv”, nato nel 2006 ad Ancona proprio con lo scopo di avvicinare i poveri, conoscerli, parlargli, restituire loro la dignità di persone. Siamo andati nel magazzino messo a disposizione dalla parrocchia di San Giuseppe Moscati, quartiere Monte Dago ad Ancona, dove ci ha accolti il presidente di Servizio di strada odv, l’infaticabile Remo Baldoni. «Noi viviamo di carità – precisa – e riusciamo ad aiutare i senzatetto, dando loro risposte immediate sia per quanto riguarda la parte burocratica, sanitaria, oltre che per fronteggiare i bisogni primari come mangiare, coprirsi e riscaldarsi, solo grazie alla generosità della gente e alla provvidenza. Per lo più si tratta di stranieri, diciamo per il 70%, ma ci sono anche italiani a essere in gravi difficoltà. Poi questa pandemia ha assestato un colpo durissimo». Nel marzo 2020, con la prima ondata pandemica, Servizio di Strada odv ha costituito una vera e propria rete solidale per i clochard insieme al Comune di Ancona, alla mensa di Padre Guido, Caritas e Avvocati di Strada. Una catena solidale per dire a questi fantasmi che non sono soli.