Quella voglia di ritrovare la socialità con i coetanei, la natura e la campagna perse durante la pandemia fanno registrare numeri da record nelle Marche: è boom di iscrizioni per le fattorie didattiche e i centri estivi ospitati nelle aziende agricole, dove le distanze e la sicurezza sono garantite dai grandi spazi aperti a disposizione.
In Regione, che si conferma tra le prime d’Italia per i dati, si registrano 214 fattorie didattiche, cui si accostano anche una dozzina di agriasilo e agrinido. Il tutto in vista di settembre quando l’educazione alimentare entrerà tra le materie di insegnamento grazie al progetto di Coldiretti Marche al quale hanno già aderito diversi istituti scolastici.
La stagione dei campi scuola di campagna, avviata nei giorni scorsi dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è iniziata con una festa a tema nella tenuta presidenziale di Castelporziano con i bambini provenienti dalle scuole di tutta Italia. Ad accoglierli, tra gli altri, anche Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche, e Umberto Turchetti, apicoltore di Matelica, che ha portato i bambini alla scoperta del mondo delle api.
La sua è una maxi fattoria didattica, simbolo di tutte quelle piccole grandi realtà regionali dove i bambini possono scoprire la natura, le piante dell’orto e gli animali, dove “giocare” a impastare o a preparare una frittata con uova prese direttamente dal pollaio. Luoghi che rappresentano un’occasione per far rivivere la socialità ai più piccoli dopo tanti mesi di ristrettezze nei movimenti e nelle possibilità di gioco.
Ma anche per gli stessi agricoltori che, grazie alla multifunzionalità agricola, possono aumentare la redditività delle loro imprese, contribuire a ricostituire un welfare delle comunità (anche quelle minori) e offrire opportunità di lavoro anche a personale non prettamente agricolo come insegnanti e educatori. Interessanti conferme di quanto la campagna piaccia a tutti, giovani e meno giovani. E c’è grande voglia di riscoprirla e viverla.