ANCONA – La questione della combustione dei rifiuti torna nuovamente in auge nelle Marche. Lo scorso 6 agosto è arrivata in Regione una lettera del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che intende impugnare la legge regionale che vieta la combustione dei rifiuti e del combustibile solido secondario, CSS, ottenuto dalla componente secca dei rifiuti non pericolosi (plastica, carta, fibre tessili, ecc.) sia urbani sia speciali.
La Legge Regionale che il Governo intende venga modificata è la 22 del 28 giugno del 2018, approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa. Legge Regionale che per il Governo è in contrasto con la competenza esclusiva statale in materia ambientale, cui fa capo la disciplina dei rifiuti, come si legge nella missiva trasmessa dal Ministero dell’Ambiente. Una Legge che di fatto esclude dal territorio regionale tutte le attività di trattamento termico come operazione di gestione e recupero dei rifiuti, in contrasto con i criteri di priorità nella gestione di rifiuti stabiliti dall’articolo 179 del decreto legislativo 152 del 3 aprile 2006.
Un clamoroso autogol da parte della Lega Nord e del Movimento 5 Stelle che per anni hanno sostenuto posizioni contrarie alla combustione dei rifiuti, ha sottolineato il governatore Luca Ceriscioli. Difende la prerogativa regionale di come gestire i rifiuti il presidente: «Fra le varie tecniche di smaltimento noi decidiamo di non usare quella tecnica. Non vogliamo i termovalorizzatori». Una scelta quella del Consiglio dei Ministri, definita politica da Ceriscioli, «Anziché impugnare la nostra dovrebbero cambiare la loro di legge». ha concluso.
«Con estremo rammarico apprendo la notizia che il Ministero dell’Ambiente, guidato da Sergio Costa del M5S, intende impugnare la nostra legge regionale che vieta la combustione dei rifiuti e del CSS – è il commento di Sandro Bisonni primo firmatario della proposta di legge approvata all’unanimità nel giugno scorso dall’Assemblea legislativa delle Marche – È chiaro che si tratta di una scelta prettamente politica e parimenti assurda e contraddittoria con tutto quanto predicato da Lega e M5s in campagna elettorale».
Secondo il consigliere del Gruppo Misto deve essere chiaro a tutti che, attraverso l’impugnativa, Lega e M5s si rivelano, alla prova dei fatti, favorevoli all’inceneritore, scrive in una nota.
«Con la proposta di legge approvata a giugno – conclude Bisonni – le Marche hanno voltato pagina e si sono candidate ad essere la terra delle armonie e della sostenibilità ambientale. Oggi il rischio è quello di rimettere tutto in discussione. La mia preoccupazione va alla provincia di Macerata ed al sito del Cosmari, quale area di possibile accoglimento del futuro inceneritore. Ho sconfitto già una volta questa possibilità e sono pronto a riprendere la battaglia se dovesse servire. Quanto sta accadendo è una vera vergogna!».