ANCONA – Ammontano al 28,87% i codici identificativi nazionali (Cin) rilasciati alle strutture ricettive turistiche e agli immobili destinati ad affitti brevi per finalità turistica presenti nelle Marche. Nella regione sono 12.443 le strutture registrate, 3.592 il numero di Cin rilasciati al 25 settembre del 2024. Il Cin è un codice con cui tutte le strutture ricettive turistiche e gli immobili destinati ad affitti brevi per finalità turistiche devono essere identificati per la promozione e la pubblicità dell’offerta di ospitalità.
Il dato del Ministero del Turismo vede in testa la Basilicata con il 59,92% dei Cin rilasciati, seguita da Lombardia 43,78%, Molise 40,09%, Calabria 36,98%, Sardegna 36,90%, Lazio 36,38%, Campania 35,95%, Sicilia 35,73%, Umbria 35,62%, Emilia Romagna 35,20%, Puglia 34,76%, Abruzzo 34,18%, Toscana 34,18%, Piemonte 33,44%, Veneto 31,99%, Trentino Alto Adige 31,34%, Marche e Liguria al 28,87%, Valle d’Aosta 25,54% e fanalino di coda il Friuli Venezia Giulia con il 13,10% di Cin rilasciati.
«Le Marche, se andiamo ad analizzare il dato, sono più virtuose se paragonate a regioni come ad esempio il Trentino, che può beneficiare del turismo sia estivo che invernale – dichiara Emanuele Fiori, presidente regionale della Fiaip, Federazione italiana immobiliaristi -. Il Cin è uno strumento molto utile e importante, che come federazione avevamo già spinto alcuni anni fa proponendolo all’assessore al turismo regionale della precedente Giunta come Cir, Codice identificativo regionale».
Per gli immobiliaristi si tratta quindi di un passo avanti rispetto al passato specie sul fronte della sicurezza. Fiori fa infatti notare che il codice identificativo nazionale permette di contrastare le truffe: «Ci sono stati diversi casi di appartamenti affittati online che poi si sono rivelati essere inesistenti, o già affittati per lo stesso periodo anche ad altre persone, o non corrispondenti alla descrizione. Questa certificazione dà maggiori garanzie ai clienti, permette di contrastare l’abusivismo e i pagamenti non regolari».
Gli affitti brevi rappresentano «un volano per le compravendite immobiliari e danno agli appartamenti un maggiore appeal attirando anche turismo straniero. Uno strumento che dovrebbe essere più pubblicizzato, non solo nel nostro Paese. Quando si fanno cose buone vanno sponsorizzate».
Per quanto riguarda il mercato immobiliare dagli ultimi dati della Fiaip nelle Marche il quadro «è stazionario. Come sempre, da sempre, l’investimento immobiliare è il più sicuro, paga di più e combatte ogni genere di inflazione. Il mercato delle compravendite è stazionario, ma gli affitti brevi sono sicuramente una spinta utile non solo per le zone turistiche» conclude.