ANCONA – Concessi i domiciliari al geometra Simone Bonci. Il dipendente del Comune di Ancona nel settore Lavori Pubblici, arrestato nell’ambito dell’inchiesta Ghost Jobs, relativa a corruzione in alcuni appalti pubblici dell’ente è stato posto agli arresti domiciliari.
Bonci è uscito questa mattina (18 dicembre) dal carcere di Montacuto dove era recluso dal 7 novembre scorso quando gli agenti della Squadra Mobile di Ancona gli avevano messo le manette ai polsi al culmine di un blitz condotto con gli agenti della sezione di Pg della Polizia Locale dorica a Palazzo del Popolo, perché inchiodato da intercettazioni e indagini che andavano avanti ormai da mesi.
L’accusa per lui è quella di corruzione aggravata: secondo gli inquirenti avrebbe pilotato una serie di appalti per favorire un cartello di “imprese amiche”. Insieme a lui erano stati arrestati 4 imprenditori anche loro accusati di corruzione. La misura cautelare è stata modificata dal gip Sonia Piermartini che ha in carico il procedimento.
Il Tribunale del Riesame aveva respinto il 27 novembre scorso l’istanza di scarcerazione presentata dai difensori Lorenza Marasca e Riccardo Leonardi. Ala base della modifica della misura cautelare potrebbero esserci elementi utili alle indagini forniti alla magistratura dal geometra. L’inchiesta coordinata dai pm Ruggiero Dicuonzo e Valentina D’Agostino prosegue per far luce sulle responsabilità degli altri 35 indagati, fra i quali figura anche l’assessore Paolo Manarini.