Ancona-Osimo

Arriva la bella stagione e il Conero si prepara ad accogliere gli escursionisti: ecco i sentieri da provare

Sono 18 i sentieri che attraversano il monte: attenzione a quelli chiusi, per il resto c'è ampia scelta per tutte le capacità e le età

L'inizio della Traversata del Conero dal Poggio

ANCONA – Sta arrivando la bella stagione e il Conero e il suo parco diventano meta di tanti escursionisti, appassionati di passeggiate, amanti della natura, famiglie che portano i bambini alla scoperta dei segreti celati dalla montagna e dal bosco, ricco di storia, natura e scorci indimenticabili. Il Parco del Conero, esplorabile soprattutto a piedi, ma anche in bicicletta e a cavallo, è un’area protetta che si estende da Ancona fino a Numana, passando per Camerano e Sirolo, ma i punti dove imboccare i sentieri più interessanti e che portano alla sua sommità o nei paraggi, partono quasi tutti dalla strada provinciale del Conero o in prossimità, a cominciare da quello del Poggio di Ancona.

Sono in tutto diciotto, i sentieri segnalati sulle mappe, compresi quelli «anconetani» dal Trave verso la città o quelli che portano alle spiagge sirolesi di San Michele e Sassi Neri, compresi anche quelli chiusi per diverse ragioni, come quello che dal Passo del Lupo scende alla spiaggia delle Due Sorelle (302), percorso tradizionalmente indicato per escursionisti esperti, ma interdetto da anni con ordinanza comunale di Sirolo. Attenzione, perché sono chiusi anche il 310 (Trave), 311 (Sardella), 312 (Vedova) e 313 (Scalaccia), questi ultimi tutti tra Portonovo e Pietralacroce di Ancona, sempre chiusi con ordinanze comunali.

Per il resto c’è ampia scelta: gli accessi al Conero sono davvero numerosi e uno dei più conosciuti è quello che parte dalla frazione Poggio di Ancona, a fianco all’Osteria del Poggio: è il numero 301, denominato Traversata del Conero, che porta a Pian Grande, sopra Portonovo, e da lì a Pian di Raggetti, con vista mozzafiato sulla spiaggia di Numana e su tutte le colline circostanti, ma anche al Belvedere Nord, tramite il 301A, dove vista spazia da Ancona alla Croazia (nei giorni più limpidi). Il 301 poi prosegue verso la Badia di San Pietro e il Belvedere Sud, con vista a strapiombo sulle Due Sorelle, per scendere a Fonte d’Olio, frazione di Sirolo. Oppure con il 301B si arriva alle incisioni rupestri, ma c’è anche il 301C che dalla zona oltre l’ex convento e Badia di San Pietro, dopo il Belvedere Sud, porta alla grotta del Mortarolo, luogo frequentato anche da chi arrampica. E poi c’è il 302 fino al Passo del Lupo, anche qui con vista sulle Due Sorelle, da cui poi non si può proseguire. E il 305 che si snoda partendo poco sopra Fonte d’Olio, denominato Stradone di San Lorenzo, che poi risalendo in fondo allo stradone a sinistra porta a Pian di Raggetti, e ancora, tra i tanti, il 307 delle grotte romane e della cava nascosta.

I luoghi incantati del Conero – è un’opinione – quelli più noti, che ogni turista o appassionato d’escursioni non dovrebbe perdersi, sono: Pian Grande, il Belvedere nord, il Belvedere Sud, il Passo del Lupo e Pian di Raggetti, ma anche la Badia di San Pietro e la sua chiesetta, oggi zona ricettiva (Hotel Monteconero e qualche bar) con panorami mozzafiato. I sentieri che attraversano il monte sono tanti, tutti descritti con i rispettivi tempi di percorrenza e le difficoltà sul sito del Parco all’indirizzo www.parcodelconero.org/sentieri/. L’Ente Parco consiglia di frequentare quelli numerati, anche per evitare di perdersi, e di dotarsi sempre di una carta escursionistica che può essere acquistata al centro visite del parco a Sirolo, in via Peschiera 30.

© riproduzione riservata