ANCONA – L’estate è appena iniziata e non c’è niente di più bello di una notte di stelle, un pomeriggio a cavallo, una serata di trekking o un’escursione in kayak. E perché non provare l’ebrezza di pagaiare su una canoa?
La nostra regione, per la sua conformazione geografica, si presta ad essere attraversata in lungo e in largo, via mare o via terra, a piedi sui monti, o in sella ad una bicicletta. D’altronde, le Marche vantano panorami mozzafiato: basti pensare alla Riviera del Conero, coi suoi caratteristici stradelli selvaggi, o, ancora, al mare limpido del Passetto e alle acque di Portonovo. I monti Sibillini hanno curiosità da vendere e luoghi da scoprire.
Numana e Sirolo sono una cartolina per i turisti e per chi ci abita e Ancona, dal canto suo, è un capoluogo di bellezze. Ma quali sono, in questa stagione, le escursioni più frequenti e gli sport più praticati? Infondo, dovremmo pur smaltire i tanti gelati che rinfrescano le nostre giornate estive…
«Le escursioni in montagna piacciono molto, ma sul monte Conero, per via del forte caldo, è meglio andarci la sera, optando per escursioni notturne» consiglia Ivonne Raffaeli, guida escursionistica ambientale. Che prosegue: «Le gite più apprezzate? Beh, da giugno a settembre, vanno forte i monti Sibillini, col lago di Pilato».
Persino nei parchi si incontra gente con l’attrezzatura da trekking: «La traversata integrale che solitamente organizzo la prevedo per i periodi primaverili o autunnali, quando c’è più frescura».
Apprezzatissime le Lame Rosse di Fiastra, che Raffaeli ribattezza «il piccolo Gran Canyon dei Sibillini». «Luoghi, questi, che ormai sono da affrontare la sera, col calar del sole. Altrimenti – spiega la guida – diventa un’esperienza quasi estrema. Quest’anno l’estate è iniziata molto presto e non sempre è facile camminare sotto il sole».
«Nei mesi estivi è sopra i 1000-1400 metri che si sta bene e Piane di Castelluccio, ad esempio, è l’ideale. I Sibillini non hanno molte foreste e questo è stupendo. Sul Vettore si sta benissimo, perché è molto in alto e lì le escursioni possono farsi anche in questo periodo».
È emozionante persino trottare in sella a un cavallo: «A me piace molto andare a cavallo – sottolinea Raffaeli – ma d’estate ci si va al mattino presto, attorno alle 9, poiché per le 12 bisogna rientrare. In alternativa, si può montare dalle 17 in poi».
«A cavallo si va sul Conero, attraversando le nostre campagne. I maneggi, tra l’altro, si trovano proprio sotto il Conero e si può tranquillamente arrivare a Pian Grande a cavallo, benché si tratti di percorsi impegnativi». Insomma, prima è meglio imparare a montare un cavallo e solo dopo optare per un’escursione di questo genere.
Anche a Canfaito si organizzano diversi giri a cavallo, vista la vicinanza con dei maneggi. E pure ad Apiro e alla Piana di Castelluccio. Una delle gite più facili, quest’ultima, e anche tra le più richieste, vista la fioritura delle lenticchie agli inizi di luglio.
Ad Ancona, gli sport più praticati, in questo periodo sono il sup, ma anche il windsurf e le immersioni subacquee. Si possono trovare stabilimenti praticamente ovunque, da Marcelli a Sirolo, passando per la spiaggia di velluto di Senigallia.
Nel capoluogo marchigiano, bene il kayak e la canoa: «Il rimessaggio della Torre deve ancora aprire, ma queste uscite sono eccezionali. Vedere la città dal mare è un’esperienza unica per le quali ho tante richieste». Se occorra un’adeguata preparazione atletica? «Essere sportivi aiuta, ma non c’è alcuna indicazione in tal senso. In canoa, ci può andare chiunque. E comunque il kayak è a due posti».
Se sul Furlo si va generalmente a novembre, in occasione della fiera del tartufo di Acqualagna, sul monte San Bartolo si scattano foto soprattutto nei primi mesi di giugno, per via «dell’esplosione di giallo delle ginestre».
«A Frasassi, invece, il Foro degli Occhialoni è un’uscita per esperti». Accessibili a tutti, invece, le uscite per vedere i faggi di Canfaito. «Un luogo famoso, Canfaito, perché è un altopiano, è facile camminarci e ci sono faggi vecchi di 1500 anni. Per addentrarsi nel bosco, è meglio avere al proprio fianco una guida».
Angoli di natura frequentatissimi: «A Canfaito, c’è chi organizza barbecue, chi ci arriva facilmente con la macchina» e chi fa picnic. È fresco anche in estate e per addentrarsi è meglio l’ausilio della guida.
Ogni singolo luogo può chiaramente essere visitato in autonomia, ma i rischi della natura potrebbero rivelarsi molti, soprattutto là dove occorre avere esperienza per attraversare mari e monti. E poi la guida aiuta la gente a fare di questa esperienza un ricordo unico.
«Ultimamente, vado sul Conero a vedere le lucciole. Io che sono esperta ci vado al buio, so dove passare – continua Raffaeli – ma chi è inesperto o chi non c’è mai stato usa le torce. Ed ecco che le lucciole non si vedono più».