ANCONA – La situazione di Conerobus è stata discussa ieri 22 dicembre in consiglio comunale. I rincari per le spese di acquisto del carburante, che costituiscono il costo più importante per l’azienda partecipata, il caro energia e la diminuzione degli utenti, dopo il periodo legato al Covid, stanno mettendo in difficoltà la più grande azienda di trasporto pubblico delle Marche, nata oltre vent’anni fa dalla fusione dell’Atma e della Cotran. Della questione s’è interessato il consigliere comunale Daniele Berardinelli che ha chiesto spiegazioni sulla situazione economica e patrimoniale di Conerobus alla sindaca Valeria Mancinelli, anche per capire quali possano essere gli eventuali correttivi messi in conto per il prossimo 2023. La sindaca Mancinelli ha spiegato che, rispetto alla chiusura d’esercizio relativa all’anno in corso, l’azienda ha fatto un punto intermedio a novembre: rispetto al novembre dello scorso anno da un lato ci sono costi per forniture di carburante ed energia maggiori per circa 1,7 milioni di euro, nonché una diminuzione di biglietti e abbonamenti. A fronte di tutto questo ciò che consente di chiudere l’anno in pareggio è il fatto che il Governo ha stanziato «significativi trasferimenti» per le aziende di trasporto pubbliche e private.
Nel corso del 2023, dunque, la situazione di Conerobus dovrebbe presentarsi nello stesso modo – ha chiarito ancora la sindaca – in quanto sono stanziati fondi che complessivamente dovrebbero andare a ristorare le aziende che si occupano di trasporto pubblico. Anche se a tutt’oggi mancano i provvedimenti attuativi di suddivisione del fondo e dunque non si sa quanto del fondo arriverà a Conerobus e quanto sarà redistribuito dalla Regione. I biglietti e gli abbonamenti pesano sulle casse della Conerobus per un 30%-40% del totale degli introiti e dunque l’azienda non può pensare di fare a meno dei ristori, che sul bilancio del 2021 hanno inciso per una somma complessiva pari a 4,3 milioni di euro. Da ricordare che nell’anno 2021 sul numero di biglietti e abbonamenti aveva inciso pesantemente anche la limitazione di accesso degli utenti sui mezzi per rispettare il distanziamento sociale, con accesso ai mezzi dal 50% all’80% della capienza massima. Il consigliere Berardinelli ha espresso comunque forte preoccupazione in merito alla situazione.