ANCONA – Il candidato a sindaco del centrodestra, Daniele Silvetti, s’è confrontato ieri sera con i lavoratori e i rappresentanti sindacali di Conerobus. Con la ferma volontà di creare nuovi asset, nuovi ingressi di risorse valutando anche la possibilità di «accorpamento tra Conerobus e Mobilità & Parcheggi». Un passaggio non certo secondario, quello del confronto sui temi e i dubbi che affliggono Conerobus, azienda partecipata dal Comune che interessa tanti cittadini e famiglie, nella campagna di ascolto della città e delle sue problematiche che sta portando avanti il candidato Silvetti. L’atteggiamento propositivo e volto alla soluzione delle problematiche che ormai colpiscono da anni quella «che dobbiamo considerare una azienda di famiglia – ha detto Silvetti – è l’unico modo per poter affrontare la questione. Non possiamo e non vogliamo disperdere questo patrimonio, non vogliamo perdere parte della nostra identità, non vogliamo parcellizzare le sue competenze».
Ecco perché, tra le ipotesi in campo che puntano soprattutto a recuperare a livello nazionale maggiori risorse rispetto a quelle riconosciute fino ad oggi in base al chilometraggio coperto, c’è appunto quella di poter unire l’azienda di trasporto all’altra che gestisce il sistema dei parcheggi cittadini e che negli ultimi anni ha allargato le sue competenze a diversi settori, come la gestione degli spazi della Mole Vanvitelliana e le ispezioni sugli impianti termici. «Un’azienda in difficoltà non va affossata – dice il candidato sindaco – ma studiati i suoi conti e individuate le falle va rilanciata con un nuovo piano aziendale. Sono convinto che dovremmo innanzitutto analizzare i costi di Conerobus. Se il consiglio di amministrazione di Contram costa 25mila euro l’anno e quello di Conerobus 130mila, bisogna capirne il perché. Quante sono le consulenze? Sono necessarie? Che tipi di investimenti sono stati fatti?».
All’incontro che si è tenuto all’Accademia di Babele ieri sera, 20 marzo, era presente anche l’assessore regionale ai trasporti, Goffredo Brandoni. «La madre di tutte le battaglie – ha aggiunto Brandoni – è sicuramente quella di lottare per un maggiore contributo nazionale a chilometro. Se riuscissimo a passare dagli attuali 2,17 euro a chilometro a 2,50 riusciremo ad ottenere ben 16 milioni di euro in più che quanto meno farebbero arrivare al pareggio l’azienda. Il mio impegno è quello di ricontrattare questo importo, ce la metterò tutta». Tra i vari problemi esposti dai lavoratori presenti all’incontro ci sono la scarsa presenza di controllori, la sovrapposizione di linee con i trasportatori privati, la cattiva distribuzione dei mezzi anche durante le manifestazioni cittadine, il fermo totale dei filobus, i tempi di percorrenza troppo lunghi per l’utilizzo esclusivo delle corsie preferenziali, il coordinamento tra linea ferroviaria e linea bus. Non per ultimo gli investimenti fatti in progetti che, sempre secondo i lavoratori, si sono rivelati in poco tempo fallimentari e che pongono una questione di efficacia della attuale governance.