ANCONA – Ritorna sulla questione della tassa sui rifiuti il presidente di Confindustria Ancona Pierluigi Bocchini, che scrive ai Comuni della provincia per sensibilizzarli nell’applicare la nuova normativa in maniera corretta. «Finalmente, dopo tanti anni e accogliendo le istanze di Confindustria, è stato modificato l’impianto normativo che regola l’applicazione della tassa dei rifiuti, ma nonostante questo ci arrivano sentori di alcuni Comuni che rimangono ancorati alle vecchie posizioni, e che interpretano la legge in base a fonti non ufficiali. La legge (Decreto legislativo 116/2020 e successivi chiarimenti dei Ministeri della Transizione ecologica e delle Finanze). parla chiaro: i margini di discrezionalità previsti dalla precedente normativa, che hanno spesso generato applicazioni discordanti sul nostro territorio, nonché molto spesso duplicazione di costi per le utenze industriali, sono stati molto limitati».
«È essenziale – si legge nella lettera di Bocchini – che i Comuni, a seguito dell’approvazione dei nuovi regolamenti comunali, si attengano in maniera uniforme alla nuova normativa e ne mettano in pratica le indicazioni escludendo dall’applicazione della Tari le superfici aziendali dove avviene la lavorazione industriale e, soprattutto, comprendendo in tale esclusione i magazzini di materie prime, di merci e di prodotti finiti».
In altre parole la Tari va applicata solo su quelle aree degli stabilimenti che effettivamente producono rifiuti urbani. I rifiuti industriali vengono smaltiti autonomamente dalle aziende, che si affidano ai privati, con relativi costi aggiuntivi. Di fatto, se la Tari venisse applicata anche a queste aree, le aziende si troverebbero a pagare due volte: all’azienda incaricata dello smaltimento e in più al Comune per un servizio che non utilizzano.
Prosegue Bocchini: «Non cerchiamo lo scontro con i Comuni bensì vogliamo continuare in quel clima di fattiva collaborazione con le istituzioni che caratterizza da sempre il nostro operato: non stiamo chiedendo favori, ma semplicemente la correttezza nell’applicare le norme. Confindustria si rende disponibile anche ad offrire chiarimenti e supporto ai Comuni per la gestione delle richieste di revisione delle superfici che sono pervenute e/o perverranno dalle aziende industriali».