ANCONA – Bonus Covid da 600 euro per le Partite Iva durante il lockdown: dopo lo scandalo dei cinque parlamentari che hanno presentato regolare domanda all’Inps (tre lo hanno ottenuto) sono finiti nel polverone anche i 2.000 amministratori locali che hanno richiesto e ottenuto il sussidio.
Da ogni parte di Italia alcuni consiglieri hanno deciso di uscire allo scoperto spiegando che percepire un gettone di presenza è ben diverso dall’avere uno stipendio di oltre 12 mila euro al mese come i parlamentari. Anche ad Ancona i due giovani consiglieri comunali di opposizione, Francesco Rubini (Altra Idea di Città) e Angelo Eliantonio (Fratelli d’Italia), hanno voluto “metterci la faccia”.
«Ho 29 anni, sono un giovane avvocato precario con una Partita Iva aperta nel 2019 e faccio il consigliere comunale nel Comune di Ancona dove percepisco gettoni di presenza (niente stipendio, indennità, rimborsi, benefit etc, etc) per una media di 600-700 euro al mese (ribadisco: 600-700 euro) per gestire commissioni, sedute del consiglio, rapporto con i cittadini, incontri sul territorio e tutto ciò che concerne il ruolo – spiega Francesco Rubini, capogruppo Altra Idea di Città -. Ho chiesto e ottenuto il bonus di 600 euro per i liberi professionisti perché, malgrado una laurea magistrale, un titolo da avvocato, una nobile professione e un ruolo istituzionale in un capoluogo, sono ancora costretto a barcamenarmi per avere un reddito mensile decente. Adesso, cari populisti da strapazzo, odiatori di professione, leoni da tastiera e buffoni vari, venite a prendermi per processarmi in pubblica piazza nella vostra ridicola guerra contro “i politici ladri”. Vi aspetto a braccia aperte».
Anche Angelo Eliantonio, capogruppo di Fratelli d’Italia si “autodenuncia”. «Mi “autodenuncio” anche io. Ho beneficiato del Bonus Covid da 600 euro; sono una partita Iva e ne avevo diritto, così come ne avevano diritto i cinque parlamentari che lo hanno richiesto. Ora il punto è un altro, ed è di natura etica. Io sono un consigliere comunale, percepisco gettone di presenza (davvero risibile rispetto a quello che facciamo quotidianamente) e sulla base del mio mandato non mi vengono pagati nemmeno i contributi Inps – afferma Eliantonio -. Inoltre, durante il periodo del lockdown, l’attività del consiglio comunale di Ancona non si è svolta.
Parlamentari, consiglieri regionali, sindaci e assessori invece percepiscono un’indennità di funzione fissa tutti i mesi. È evidente che noi consiglieri comunali non possiamo essere inseriti nelle liste di proscrizione che comprendono quasi 2.000 “politici irresponsabili” da offrire in pasto al pubblico ludibrio. Ci siamo abituati ma ora si è toccato davvero il fondo. Il ministro degli Esteri, già ministro del Lavoro, dello Sviluppo economico e già vice presidente del Consiglio dei ministri vuole pubblicare i nomi, anche il mio. La predica arriva da Luigi Di Maio, uno che da anni percepisce un’indennità immeritata ed esagerata in proporzione ai risultati ottenuti. Ecco, trovo che questo sia vergognoso tanto quanto cinque parlamentari della Repubblica italiana che, pur avendone pieno diritto, decidono di non rinunciare a 600 euro durante una pandemia globale».