ANCONA – È stata approvata con 17 voti favorevoli (due contrari, Sandro Bisonni e Elena Leonardi) la proposta di legge che prevede la semplificazione e l’aggiornamento della normativa regionale. Relatori di maggioranza Francesco Giacinti del pd, mentre per la minoranza Gianni Maggi dei 5Stelle.
Una legge che ha suscitato trambusto e che ha visto il Movimento 5 Stelle, la Lega e Forza Italia abbandonare l’Aula e non partecipare alla votazione per protesta in seguito ai contrasti sorti sul voto relativo ad un emendamento. La maggioranza, infatti, ha votato per errore, approvandolo all’unanimità, un emendamento proposto dal capogruppo dei 5 Stelle Gianni Maggi dove veniva chiesta l’abrogazione dell’articolo 7 per dare la possibilità ai dirigenti regionali, in caso di controversie legali, di stabilire se terminarla o meno con un accordo senza che questa decisione debba essere approvata dalla politica.
I contrasti in aula hanno riguardato anche la dichiarazione del presidente dell’Assemblea Legislativa Antonio Mastrovincenzo che aveva detto non ancora chiusa la votazione scusandosi poi per l’inesattezza dopo aver verificato che invece era già stata chiusa.
«È stata una giornata particolarmente convulsa – ha commentato Antonio Mastrovincenzo – con una valanga di emendamenti e con l’ingenuità della maggioranza nel votare in modo sbagliato su un emendamento e con una reazione esagerata da parte delle opposizioni. Nonostante tutto, la legge è andata in porto, quindi il risultato è stato raggiunto. Per quanto riguarda l’articolo specifico, l’assessore competente ha già espresso la volontà di presentare in tempi rapidi una proposta di legge per modificarne il contenuto».
«Un grave schiaffo alla democrazia – commenta la consigliera regionale dei 5 Stelle, Romina Pergolesi – perché il presidente Antonio Mastrovincenzo che doveva garantire la correttezza voleva far votare nuovamente l’emendamento nonostante la contrarietà delle opposizioni».
Il testo approvato, da attuazione alla legge regionale 23 del 10 luglio 2017 in un’ottica di semplificazione amministrativa che prevede tra le altre la riduzione del numero delle leggi regionali in vigore e l’abrogazione delle disposizioni non più necessarie che richiedono, ai fini dell’esercizio di una attività, il rilascio di una autorizzazione, licenza, abilitazione, permesso, nulla osta o altro atto di consenso comunque denominato.
La legge complessivamente va a toccare diversi settori: edilizia in territorio agricolo, attività venatoria, trasporti, ambiente, commercio, assetto idrogeologico, modificando alcuni articoli di altre leggi regionali. Recepiti anche 22 emendamenti, quasi tutti a firma della Prima Commissione, sui 46 complessivamente presentati, oltre ad una proposta di risoluzione per introdurre il Piano delle performance relativo al personale dirigente.