ANCONA – Via in Consiglio regionale alla risoluzione che punta a promuovere la lingua dei segni nelle scuole marchigiane e la formazione di professionalità specifiche per l’insegnamento. Il provvedimento ha incassato l’unanimità nell’Aula del Consiglio regionale durante la seduta di ieri.
Ieri la ripresa delle sedute del Consiglio regionale dopo lo stop legato alle elezioni amministrative del 14 e 15 maggio, quando si è votato per scegliere il sindaco in 15 comuni marchigiani, tra i quali anche il capoluogo di regione, Ancona. Tra i corridoi di Palazzo Leopardi il tema centrale è stato quello dell’esito elettorale, mentre la seduta è scorsa via tra interrogazioni e mozioni, con l’approvazione del provvedimento per la diffusione della Lis.
Si tratta di una risoluzione, che muove i passi da una mozione del gruppo Pd, a prima firma della consigliera dem Micaela Vitri, mira a garantire l’inclusione e la piena accessibilità delle persone sorde, sordocieche e con disabilità uditiva, alla vita sociale e lavorativa, partendo dal riconoscimento della Lis e della lingua dei segni tattile nel decreto “Sostegni”. La risoluzione impegna il presidente e la giunta regionale ad intraprendere iniziative, con l’Ufficio scolastico regionale e l’ente nazionale sordi, per promuovere l’utilizzo della lingua dei segni e ad incrementare le iniziative di formazione per l’insegnamento della Lis.
Soddisfatta la dem Vitri. «Ho chiesto che venga riunito un tavolo tecnico di cui faranno parte Regione Marche, ente nazionale sordi, università e Ufficio scolastico regionale» spiega «per dare vita a questi progetti». La consigliera ricorda che la risoluzione è partita da una sua mozione «presentata il 22 ottobre del 2021» quando «molte regioni avevano già legiferato e le Marche erano arrivate ad una legge, a febbraio 2020» che «purtroppo però era rimasta sulla carta. Una spinta ulteriore – prosegue – era arrivata un anno dopo, a maggio del 2021 con l’approvazione del Decreto Sostegni che riconosceva, promuoveva e tutelava la Lis ma anche la List, la lingua italiana dei segni tattile. Da questo quadro normativo ho potuto sollecitare la Giunta Acquaroli a mettere in campo azioni concrete».
«Ci tenevo particolarmente» sottolinea la consigliera del Pd «con questa risoluzione approvata all’unanimità, mi auguro che finalmente si parta, magari già dal prossimo anno scolastico, con dei progetti in alcune classi interessate per dare il via ad una fase sperimentale che non sia solo una assistenza per persone affette da disabilità uditiva, che già possono avere un assistente che comunica con loro con la List, ma che la lingua italiana dei segni possa essere insegnata anche a intere classi con i ragazzi e le ragazze che possano utilizzarla per comunicare».
Nel corso della seduta si è discusso anche di sanità e della stabilizzazione del personale. Un tema che è stato al centro di una mozione, primo firmatario il presidente del Consiglio regionale Dino Latini, sottoscritta anche dai consiglieri di maggioranza Gianluca Pasqui e Jessica Marcozzi (Forza Italia) e dal consigliere dei Civici Marche Giacomo Rossi, discussa insieme a quella presentata dal gruppo Pd.
Latini (Udc) nel rimarcare le leggi nazionali che impongono un limite al tetto di spesa per l’assunzione di personale sanitario e il ruolo di primo piano svolto da medici, infermieri, Oss e altri operatori sanitaria nella pandemia di Covid-19, ha ricordato che all’ospedale regionale di Torrette a maggio sono in scadenza i contratti di «500» sanitari «che se non rinnovate metterebbero in grande difficoltà lo svolgimento dell’assistenza ospedaliera».
«La stabilizzazione è un diritto per chi lavora in forma di precariato – ha aggiunto Latini – ed è una necessità insuperabile per chi chiede assistenza». Il provvedimento impegna la giunta regionale a intervenire nei confronti degli enti del servizio sanitario regionale per la redazione dei piani del fabbisogno, per l’assunzione del personale e la verifica dello stato della contrattazione.
Per Latini serve «un punto fermo per i diritti di coloro che hanno lavorato e stanno lavorando nella sanità a tempo determinato e per coprire i vuoti organici. La mozione darà vita ad una risoluzione che dovrebbe essere discussa nella prossima seduta.