Ancona-Osimo

Consumo di suolo nei Comuni del Parco del Conero superiore alla media regionale

A riferirlo è il presidente dell'Ente Gilberto Stacchiotti, che invita i cittadini a firmare la petizione online #People4Soil

Parco del Conero

SIROLO- Il consumo di suolo nei comuni del Parco del Conero è superiore alla media regionale. A riferirlo è il presidente dell’Ente Gilberto Stacchiotti. «Per quanto concerne i Comuni del parco del Conero, i dati al 2010 contenuti su “Ambiente e Consumo di Suolo nelle Marche.2” dell’Assessorato Ambiente  indicano percentuali di suolo urbanizzato decisamente superiori alla media regionale (5,23%): Ancona 18,15%, Camerano 14,08%, Numana 30,26% e Sirolo 10,19%. Secondo l’ISPRA il dato regionale nel 2016 è salito al 7,18 % di consumo di suolo pari a 67.326 ettari».

Per fermare il consumo di suolo Stacchiotti invita i cittadini a firmare la petizione online #People4Soil, un’iniziativa dei Cittadini Europei sostenuta da più di 400 associazioni. In un solo anno deve raccogliere un milione di firme; in Italia è promossa da una task force di associazioni tra cui ACLI, Coldiretti, FAI, Istituto Nazionale di Urbanistica, Legambiente, LIPU, Slow Food, WWF. Anche i parchi marchigiani l’hanno sostenuta.

Gilberto Stacchiotti, presidente Parco del Conero
(Foto Parco del Conero)

«Il consumo di suolo deve essere inteso come un fenomeno associato alla perdita di una risorsa ambientale fondamentale, dovuta all’occupazione di superficie agricola, naturale o semi-naturale. Si distruggono i paesaggi, la buona terra agricola e gli ambienti ricchi di natura per favorire l’espansione edilizia ed infrastrutturale- spiega il presidente del Parco del Conero-. La parola ora passa ai cittadini che possono firmare la petizione on line per chiedere alla Comunità Europea che il suolo venga riconosciuto come un patrimonio comune che necessita di protezione a livello europeo, in quanto garantisce la sicurezza alimentare, la conservazione della biodiversità e la regolazione dei cambiamenti climatici. Inoltre, con la petizione si chiede di definire un quadro legislativo che tuteli i suoli europei dall’eccessiva cementificazione, dalla contaminazione, dall’erosione, dalla perdita di materia organica e dalla perdita di biodiversità. Per sostenere l’iniziativa c’è tempo fino al 20 settembre 2017 collegandosi al sito www.salvailsuolo.it».

In base al recente rapporto ISPRA sul consumo di suolo, componente chiave delle risorse fondiarie dello sviluppo agricolo e della sostenibilità ecologica, il suolo costituisce la base della produzione di cibo, foraggio, carburante e fibre. L’impermeabilizzazione rappresenta la principale causa del suo degrado in Europa in quanto comporta un accresciuto rischio di inondazioni, contribuisce ai cambiamenti climatici, minaccia la biodiversità, provoca la perdita di terreni agricoli fertili e aree naturali e seminaturali e contribuisce, insieme alla diffusione urbana, alla progressiva e sistematica distruzione del paesaggio, soprattutto rurale (Commissione Europea, 2012).

«Che l’Italia sia un Paese ad elevata fragilità purtroppo continuano a ricordarcelo disastri di ogni tipo, frane, alluvioni, sismicità, fenomeni vulcanici, erosione, con danni incalcolabili e migliaia di vittime che tuttavia non hanno portato ad un effettivo cambiamento nella politica e nelle strategie di gestione territoriale. In Italia vengono urbanizzati 70 ettari al giorno (ISPRA 2014), pari in un anno a 2 volte una città come Milano. La recente crisi economica ha rallentato questo processo che comunque anche per il 2016 resta gravemente fuori controllo- afferma Stacchiotti-. Occorre una nuova strategia che attraverso moderni strumenti legislativi e pianificatori rilanci la tutela del suolo».