ANCONA – Dimezzata la pretesa di una società finanziaria nei confronti di un consumatore al quale erano state fornite informazioni non corrette in un contratto di finanziamento. Con sentenza numero 1787/19 del 22/10/19 del Tribunale di Ancona un associato all’Adiconsum Marche ha visto dimezzare la pretesa avanzata da una società finanziaria che aveva erroneamente indicato il Taeg di un contratto di finanziamento.
«Il Taeg è quella percentuale che “dovrebbe” – spesso nella prassi non è così – esprimere il costo effettivo del finanziamento ovvero quanto, in concreto, il consumatore dovrà sborsare negli anni; aggrappandosi a formule matematiche, talvolta le finanziarie, pur di far apparire un finanziamento conveniente, indicano percentuali non corrispondenti a realtà imponendo ai consumatori esborsi ben maggiori di quelli pubblicizzati», spiega l’Adiconsum Marche.
Che prosegue: «Nel caso specifico l’associato – assistito dall’avvocato Ezio Gabrielli e da Loredana Baldi, responsabile del settore Finanziario di Adiconsum Marche – in momentanea difficoltà finanziaria, si è visto notificare un decreto ingiuntivo con una pretesa di quasi 12 mila euro a fronte di un credito – accertato dal Tribunale – di circa 6 mila. Purtroppo, nel periodo di crisi, questi eventi si sono succeduti con certa costanza e la vigilanza rispetto alle condotte delle società finanziarie deve rimanere alta», spiegano i due professionisti.
«L’Adiconsum Marche offre un qualificato servizio per assistere e tutelare i consumatori che intendono verificare la correttezza degli interessi applicati su buoni postali, mutui, cessioni del quinto dello stipendio, e finanziamenti in genere», conclude l’ente.