ANCONA – Da Senigallia a Civitanova oltre 280 verifiche sulla filiera della pesca operate dal Compartimento Marittimo di Ancona. Più di cento gli illeciti contestati. Sanzioni per un totale di 151.505 euro. Ben 6.725 chili di prodotto ittico sequestrato. Sono alcuni dei dati emersi a fronte della consueta presentazione del Rapporto annuale sul controllo pesca in Italia (2020), andata in scena giovedì a Roma nella sede del Comando generale del Corpo, e che interessano anche la Regione e la Nazione.
I numeri prodotti Guardia costiera dorica, appunto, sono essenzialmente in linea con quelli regionali (in alcuni casi ne costituiscono gran parte del totale) e nazionali. Quasi un terzo degli accertamenti sul mondo-pesca effettuati nelle Marche sono stati effettuati dal Corpo di Ancona: raggiunta quota 933 globalmente (284 a nord e sud del Conero), mentre nell’intera Penisola il report ammonta a 110mila. Metà, invece, gli illeciti contestati: 270, di cui 105 dal gruppo dorico, e 5mila a livello nazionale. Detto sopra delle multe e del prodotto ittico confiscato dalla Capitaneria anconetana, i dati schizzano verso l’alto nelle Marche e in Italia. Quanto alle sanzioni, rispettivamente i totali parlano di 416.426 euro e 7.6 milioni. Per ciò che concerne i sequestri di pesce, 14.247 chili in Regione, oltre 357 tonnellate in tutto lo Stivale.
L’evento è stato trasmesso in diretta streaming ed ha visto la presenza del sottosegretario alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, sen. Francesco Battistoni e del comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto, ammiraglio ispettore capo Giovanni Pettorino. Oltre a loro c’erano pure le autorità del mondo della pesca, nazionale ed internazionali, come il dg Pesca Marittima e Acquacoltura Mipaaf, dott. Riccardo Rigillo, il capo del reparto Piani e Operazioni del comando generale, contrammiraglio Sergio Liardo, il direttore esecutivo dell’Efca, Pascal Savouret, e i rappresentanti della Control Unit della Commissione Europea.
Il rapporto è stato realizzato dal Centro di Controllo Nazionale Pesca (Ccnp) del Comando generale ed offre un’istantanea completa e trasparente dell’attività di controllo svolta dal Corpo in uno dei settori economici più importanti e trainanti del Paese, la cui cura è affidata dal Mipaaf alle Capitanerie di porto. «L’Italia vanta la seconda flotta europea di pescherecci: 12.200 unità maggiori e 8mila imbarcazioni appartenenti alla piccola pesca. Circa 30mila marittimi impegnati direttamente nel settore, 100mila se consideriamo anche coloro i quali lavorano a terra. Un indotto complessivo di circa 500mila lavoratori. Numeri che ci dicono quanto la pesca sia importante per il nostro Paese e quanto centrale sia il ruolo svolto dalle Capitanerie per tutelare questo settore», ha ricordato l’ammiraglio Pettorino. A testimonianza di un comparto che opera e agisce con grande efficienza.