ANCONA – Sospensione del pagamento delle tasse per le aziende che svolgono un ruolo essenziale nell’emergenza coronavirus. Fastnet, società di internet provider e service farm di Ancona, è una di queste. Ma non ha assolutamente intenzione di beneficiare dell’opportunità offerta dal governo. Ecco perché.
«Come contributo fattivo a tutta la nazione, pur potendo usufruire della
sospensione del pagamenti delle imposte, abbiamo deciso di pagare alla scadenza prevista comunque le decine di migliaia di euro dovute». È quanto si legge nel sito web ufficiale del gruppo. «Non abbiamo mai smesso di lavorare in questi difficili giorni perché tutti i cittadini e le imprese potessero utilizzare al meglio internet e i servizi erogati dal nostro DataCenter. Tutte le nostre dorsali di trasmissione dati sono ampiamente in grado di sostenere i volumi di traffico più che raddoppiati che stiamo registrando in queste settimane. Restiamo a disposizione, a condizioni economiche di favore, di chiunque abbia necessità dei nosiri servizi, sia per nuove esigenze che per ampliamenti». La dimostrazione, insomma, della forza propulsiva delle piccole imprese per sostenere l’Italia.
«Fastnet, come operatore di telecomunicazioni, fornisce quei servizi che in questo difficile momento permettono di far funzionare ancora il sistema paese, imprese e pubbliche amministrazioni, senza dimenticare che permettono anche di mantenere i contatti sociali tra persone – spiega Maurizio Menghini, amministratore delegato di Fastnet -. Molte imprese in questo frangente hanno pensato di fare qualcosa per i propri clienti riducendo canoni o offrendo ampliamenti temporanei di traffico o capacità, cosa che anche Fastnet fa su richiesta motivata dei clienti, ma a mio modo di vedere queste cose arrivano ad una ristretta platea e di fatto non vanno ad aiutare chi in questo momento ha più bisogno. Per questo motivo abbiamo pensato che rinunciando a usufruire della sospensione del pagamento delle imposte avremmo potuto dare subito risorse che andranno a beneficio, non solo dei clienti di Fastnet, ma di tutta la nazione».