Ancona-Osimo

Coronavirus, Tavio: «Nelle Marche un focolaio molto virulento»

Intervista al presidente della Società italiana malattie infettive e tropicali. Che spiega: in rapporto a contagi e popolazione, siamo tra le regioni italiane più colpite. Ma «la curva dei contagi sta rallentando. Una buona notizia, da prendere con le molle»

ANCONA – «Nelle Marche un focolaio molto virulento del tutto simile a quelli che si sono accesi in Lombardia». Sono le parole del professor Marcello Tavio, presidente nazionale della Simit (Società italiana malattie infettive e tropicali) che spiega così l’alto rapporto fra contagi da Coronavirus e popolazione registrato nella nostra regione. «Questa patologia ha dimostrato nelle Marche quello che ha dimostrato e che sta dimostrando anche in Lombardia» osserva l’infettivologo precisando che nel rapporto fra contagi e popolazione «siamo fra le regioni italiane più colpite».

Ma le Marche sono ai vertici anche per i decessi. Stando all’ultimo report della Protezione civile nazionale (aggiornato alle 18 del 25 marzo), siamo la quarta regione in Italia per decessi subito dietro a Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte.
La nostra regione con 310 decessi su 3.114 tamponi positivi «è in linea con la Lombardia» per quanto riguarda il rapporto fra il numero dei decessi e quello dei contagi, osserva Tavio. La curva dei contagi però inizia finalmente a segnare i primi cedimenti: «mostra una salita meno ripida», sottolinea l’infettivologo, anche se «non abbiamo ancora iniziato la discesa».

«Ci aspettiamo di arrivare in cima di qui a qualche giorno e non più in termini di settimane. Questo è un dato positivo che ci sentiamo di comunicare alle persone. Siamo abbastanza fiduciosi su questo. Sicuramente sta rallentando». «Una buona notizia» spiega Marcello Tavio, anche se «da prendere con le molle perché l’infezione può sempre riprendere in un’altra zona».

Se il quadro si dovesse confermare ancora in questi termini, ritiene opportuno prorogare le misure restrittive oltre il 3 aprile? Inoltre le sembra che stiano producendo risultati?
«È presto per parlare di una proroga, bisogna essere più vicini al 3 aprile per poterlo dire. Le misure restrittive stanno dando buoni risultati per ora, ma dobbiamo essere molto prudenti circa la possibilità di sospenderle o ridurle. In questo momento dobbiamo dare il messaggio che funzionano e dobbiamo continuare in questa direzione».

Ritiene opportuno sottoporre al tampone medici, infermieri e operatori sanitari come chiesto da molti?
«Sì, perché lavorando per cerchi concentrici si comincia a scremare chi lavora in sanità, perché ovviamente sono molto importanti per i pazienti».