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Coronavirus, Marche: riaprono librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per bambini. Come si riorganizzano i commercianti

Alcune attività commerciali possono riprendere, ovviamente seguendo regole ben precise per evitare il contagio: distanza di sicurezza, uso di mascherine e guanti, sistemi per la disinfezione. Il racconto dei negozianti di Ancona

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Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay

ANCONA – Serrande alzate per librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per neonati e bambini. Da oggi (14 aprile), come previsto dal Dcpm del 10 aprile 2020, nelle Marche hanno riaperto i battenti alcune attività commerciali, ovviamente seguendo regole ben precise per evitare la diffusione del Coronavirus: distanza di sicurezza di almeno un metro; uso di mascherine e guanti; disponibilità di sistemi per la disinfezione delle mani accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento; pulizia due volte al giorno; areazione naturale e ricambio d’aria; informazione per garantire il distanziamento dei clienti in attesa in entrata.

Gli accessi saranno scaglionati: per locali fino a 40 metri quadrati può accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori; per locali di dimensioni superiori l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, dove possibile, i percorsi di entrata e di uscita; infine ampliamenti delle fasce orarie.

Abbiamo chiesto ad alcune librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per bambini di Ancona, come si sono organizzati per riaprire e accogliere i clienti in sicurezza.

«Siamo aperti con le dovute precauzioni. In negozio può entrare solo una persona alla volta e viene rispettata la distanza di un metro dal bancone – spiega Maria Montecchiari, titolare del negozio di abbigliamento per bambini in corso Amendola “Birbe e Monelli” – . Guanti e mascherine li avevo già, oggi ho comprato degli igienizzanti da tenere nei due punti di pagamento. Per il momento ho deciso di tenere aperto il negozio solo la mattina, il pomeriggio è su appuntamento quindi per particolari esigenze basta contattarmi».

«Sto pulendo e disinfettando bene, infatti oggi aprirò più tardi – dice Roberta Pesaresi, titolare della cartoleria in via degli Orefici “Fantasie di Carta” – . Indosso guanti e mascherina, ho comprato e sistemato il gel igienizzante mani per i clienti vicino al pos e in negozio, essendo piccolo, si può entrare uno alla volta. Dalla cassa viene manutenuta la distanza di un metro. In giro ovviamente non c’è quasi nessuno ma i residenti del quartiere che cercano dei giochi per i loro bambini, qui possono trovare delle costruzioni da fare con la carta. Io ho chiuso il negozio il 7 marzo e finalmente posso riprendere l’attività lavorativa. La salute prima di tutto ma indubbiamente per i piccoli negozianti il danno è grande. Ora si comincia a vedere un po’ di luce».

Altre attività commerciali invece hanno deciso di posticipare di un giorno o due la riapertura per organizzarsi al meglio, come la libreria Fogola in C.so Mazzini. «Non siamo ancora aperti al pubblico, stiamo lavorando per garantire sicurezza ai clienti – riferisce la titolare Simona Rossi – . Il nuovo decreto è uscito venerdì scorso e in mezzo c’è stata la Pasqua, quindi abbiamo preferito non fare le cose di corsa. Oggi continuiamo con le consegne a domicilio, domani probabilmente riapriremo il negozio. Lo spazio in libreria va sistemato, faremo entrare solo una persona alla volta e sarà indicata la distanza di sicurezza di un metro con delle strisce sul pavimento, noi resteremo dietro al bancone con mascherine e guanti. Ai clienti forniremo gel sanificante, guanti dell’ortofrutta monouso da indossare sopra agli altri guanti. Non vogliamo essere la giustificazione per andare a spasso quindi cerchiamo di organizzarci anche con le prenotazioni per il ritiro dei libri in negozio e continuiamo con le consegne a domicilio».