Ancona-Osimo

Coronavirus, sciopero a segno. Fincantieri si ferma per due settimane

Gli stabilimenti si fermeranno in tutta Italia dal 16 al 29 marzo. La decisione è arrivata dopo una frenetica trattativa nazionale condotta dai sindacati. Intanto cresce l'agitazione nelle altre aziende metalmeccaniche delle Marche

L'area Fincantieri al porto di Ancona
L'area Fincantieri al porto di Ancona

ANCONA – Fincantieri sospende l’attività produttiva dal 16 al 29 marzo. La decisione è arrivata dopo una frenetica trattativa nazionale condotta da Fiom Cgil. Oggi i lavoratori del cantiere di Ancona avevano aderito in massa allo sciopero promosso da Fiom Cgil per chiedere all’azienda di lavorare in sicurezza per evitare il contagio da coronavirus.

A incrociare le braccia questa mattina erano stati non solo i lavoratori diretti, ma anche quelli dell’indotto dopo che la tensione negli ultimi giorni era salita alle stelle in seguito al crescere dei contagi nelle Marche e alle misure restrittive introdotte dal governo con l’ultimo decreto. «L’attività dello stabilimento è rimasta completamente ferma» spiega il segretario regionale Fiom Cgil Tiziano Beldomenico. Al motto di «la salute non ha prezzo» i lavoratori erano rimasti nelle loro case non potendo protestare per ovvie esigenze di evitare assembramenti davanti al cantiere.

A chiudere saranno tutti i siti italiani della Fincantieri: l’azienda ricorrerà alle ferie collettive anticipandole rispetto alla prevista chiusura estiva. «Tale misura – scrive l’azienda – pur avendo sicure ripercussioni sulle consegne più imminenti consentirà attraverso una maggiore presenza nel mese di agosto di mitigare, nella speranza che la situazione si normalizzi, l’impatto sui successivi adempimenti contrattuali mantenendo in tal modo la credibilità dell’azienda verso i clienti».

«Le richieste del sindacato erano quelle di utilizzare gli ammortizzatori sociali – commenta Tiziano Beldomenico – , ma l’azienda in maniera unilaterale ha deciso di non utilizzarle anche se a disposizione. Una risposta che apre una difficoltà ai lavoratori che in questo modo ad agosto si ritroveranno senza ferie e permessi».

Intanto i lavoratori Fincantieri di Ancona hanno fatto da apripista nelle Marche ad una agitazione che sta salendo di ora in ora in molte altre aziende metalmeccaniche della zona dove i lavoratori che si occupano delle linee di montaggio faticano a mantenere le distanze di sicurezza.

«Se il governo non troverà soluzioni, nei prossimi giorni proseguiremo con gli scioperi di 8 ore nelle aziende metalmeccaniche dove non sono garantite le condizioni massime di sicurezza. Inoltre inizieremo a scrivere a sindaci, prefetture e Asur per chiedere controlli».