Ancona-Osimo

Coronavirus, il sindaco di Falconara scrive a Ceriscioli e Storti: «Tamponi in auto anche da noi»

Stefania Signorini è preoccupata per la situazione contagi del suo comune. «Ci sono persone a casa con la febbre che non sanno ancora se siano positive o no, altre che hanno convissuto con persone ora ricoverate e che non vengono sottoposte al test»

Stefania Signorini
Il sindaco di Falconara Stefania Signorini

FALCONARA MARITTIMA – Il sindaco Stefania Signorini è preoccupata per la situazione contagi da Coronavirus a Falconara, perché fin dall’inizio è emersa un’alta incidenza dei positivi sulla popolazione totale rispetto ai territori limitrofi. «Ci sono persone a casa con la febbre che, a distanza di giorni, non sanno ancora se siano positive o no, altre che hanno convissuto con persone ora ricoverate e che ugualmente non vengono sottoposte al test: senza tamponi non si fa prevenzione».

Sono tante le telefonate che giungono anche al personale del Comune e direttamente al sindaco, di persone in isolamento volontario che, scaduti i giorni della quarantena, non hanno alcuna certezza di un’eventuale negatività. Per questo, secondo il primo cittadino, occorre uno screening della popolazione falconarese attraverso i tamponi in auto, il cosiddetto “Drive through“.

Ieri il sindaco Stefania Signorini ha scritto una lettera al presidente della Giunta regionale Luca Ceriscioli e alla dottoressa Nadia Storti, direttore generale dell’Asur Marche, chiedendo che venga attivato un punto di controllo anche a Falconara. I dati del territorio, scrive il primo cittadino, evidenziano una forte crescita delle persone in isolamento (circa cento in base agli ultimi aggiornamenti) e un numero importante di decessi, arrivati a otto nella giornata del 30 marzo. «Credo fermamente che sia necessario porre la massima attenzione anche al controllo degli asintomatici – sostiene il sindaco Signorini – e che vada garantito uno screening a tutti i cittadini attualmente in quarantena per precedenti contatti con positivi o per convivenza con familiari positivi. Non basta verificare la guarigione di quanti erano malati, ma vanno fatti tamponi ad ampio raggio. Occorre cambiare strategia per bloccare i contagi. Solo così riusciremo ad alleggerire la pressione sulle strutture sanitarie e a intervenire tempestivamente sulla propagazione del contagio».