Ancona-Osimo

Coronavirus: anche il sindaco di Ancona tra i firmatari della lettera indirizzata alla Germania

Anche Valeria Mancinelli ha sottoscritto la lettera promossa dall'eurodeputato Carlo Calenda e rivolta ai tedeschi criticati, insieme all'Olanda, di opporsi all'emissione di eurobond per far fronte alla crisi provocata dall'emergenza sanitaria. «Un esempio di mancanza di etica e solidarietà»

Valeria Mancinelli
Valeria Mancinelli

ANCONA – C’è anche il primo cittadino di Ancona, Valeria Mancinelli, tra i sindaci firmati della lettera promossa dall’eurodeputato Carlo Calenda e indirizzata alla Germania criticata, insieme all’Olanda, di opporsi all’emissione di eurobond per far fronte alla crisi provocata dall’emergenza Coronavirus.

«Cari amici tedeschi… Inizia così la lettera che ricorda il dovere di solidarietà di un grande Paese, quando altri sono in difficoltà. Così come hanno fatto l’Italia ed altri Stati nei confronti della Germania e del suo debito, alla fine della seconda Guerra mondiale – commenta Valeria Mancinelli -. L’ha promossa Carlo Calenda, la sottoscrivo anche io, l’hanno firmata amministratori e sindaci, di appartenenza politica diversa. Tra questi i sindaci di Bergamo e Brescia, tra le città più devastate da questa emergenza e a cui va tutta la mia sincera vicinanza».

Nella lettera Calenda e i firmatari spiegano che l’obiettivo dei nove Paesi favorevoli agli eurobond (tra cui Italia, Spagna, Francia e Belgio) non è quello di «mutualizzare debiti pregressi ma di dotare la Ue di risorse sufficienti per un grande “rescue plan” europeo, sanitario, economico e sociale, gestito dalle istituzioni europee».

Poi arriva l’affondo all’Olanda il cui «atteggiamento è un esempio di mancanza di etica e di solidarietà». Viene anche ricordato come 21 Paesi consentirono alla Germania all’indomani della seconda Guerra mondiale di dimezzare il debito e dilazionare i pagamenti per evitare il default. «Il debito della Germania dopo il 1945 era di 29,7 miliardi di marchi di allora – si legge -. La Germania non avrebbe mai potuto pagare».

Calenda e i firmatari concludono: «Cari amici tedeschi, la memoria aiuta a prendere le decisioni giuste. Il vostro posto è con i grandi Paesi europei. Il vostro posto è con l’Europa delle Istituzioni, dei valori di libertà e solidarietà. Non al seguito dei piccoli egoismi nazionali. Dimostriamo insieme che l’Europa è più forte di chi la vuole debole».

La lettera è firmata tra gli altri, anche dai governatori Stefano Bonaccini (Emilia-Romagna) e Giovanni Toti (Liguria), dai sindaci Giuseppe Sala (Milano), Giorgio Gori (Bergamo), Luigi Brugnaro (Venezia), Marco Bucci (Genova) e Virginio Merola (Bologna).

La lettera indirizzata alla Germania