ANCONA – Nei giorni scorsi è stato ufficializzato e presentato il corso di perfezionamento su “Diritto minorile, Diritto di famiglia, sicurezza sociale“ dedicato a diversi professionisti del settore. La grande particolarità è del corso, della durata di 40 ore e in programma per gennaio 2021 presso la Facoltà di Economia dell’Univpm, è che si svolgerà attraverso una sinergia tra l’Università Politecnica delle Marche di Ancona e l’Università di Macerata, con il chiaro obiettivo di approfondire e delineare dal punto di vista scientifico e formativo tutti i temi che si collegano, appunto, alla famiglia, ai minori e alle relazioni. Per approfondire questa nuova strada professionale, e non solo, abbiamo contattato l‘avvocato Andrea Nobili, Garante dei diritti alla persona della Regione Marche e promotore dell’iniziativa.
Avvocato Nobili, il corso affronta una branca della giurisprudenza sempre più in voga in questo momento.
«Sicuramente questa parte di attività professionale che svolgono gli avvocati, che concerne appunto il diritto di famiglia, registra un sensibile mutamento a causa delle tante criticità sociali. I problemi che comportano l’intervento dei legali vengono di conseguenza. Sì, è corretto dire che parliamo di un settore in espansione. Da questo punto di vista trovo positivo il fatto che ci siano momenti di approfondimento a riguardo».
I social e il lockdown, secondo lei, facilitano il proliferare di contesti di disagio familiare?
«Il confinamento all’interno delle mura domestiche alimenta il disagio psicologico e comporta l’incremento di tensioni familiari, che possono condurre a veri e propri momenti di crisi. La pandemia amplifica ma non parliamo di un contesto facile anche precedentemente allo scoppio del Covid».
Che approccio si dovrà tenere con gli “studenti” di questo corso?
«Intanto parliamo di studenti professionisti, persone già formate quali avvocati e/o assistenti sociali. Vorremmo far capire che tematiche così complesse richiedono complessità nell’affrontarle. Nel diritto minorile si assiste spesso a interventi da parte di legali che si cimentano senza avere una propria specializzazione».
Un’occasione unica di arricchimento professionale dunque.
«Tutti noi avvocati abbiamo modo e occasione per confrontarci con conoscenti, amici e parenti che hanno problemi di questo tipo e spesso forniamo la nostra assistenza senza, magari, averne le giuste competenze. È raro che un avvocato mediamente preparato sappia gestire situazioni più complicate che potrebbero presentarsi. E non dimentichiamoci mai che parliamo sempre di tutela dell’interesse del minore».
Tutto questo potrebbe portare un domani alla costituzione di una vera e propria scuola di specializzazione?
«È quello che vogliamo. Ci si impegna affinché questo corso sia propedeutico alla realizzazione di una scuola di specializzazione. Abbiamo toccato con mano la sinergia mostrata sul piano regionale dalle università di Ancona e Macerata che hanno fatto vedere tutta la loro voglia di mettersi in gioco. Dobbiamo partire da qui».