ANCONA – «Il nostro impegno come Corte, lo rimarchiamo in apertura dell’anno giudiziario, è di garantire che i nostri figli e i nostri nipoti abbiano un futuro florido».
È con queste parole che il presidente della Corte dei Conti Angelo Buscema ha inaugurato oggi l’anno giudiziario della Corte dei Conti con una cerimonia presso la Prefettura di Ancona. Buscema, nel suo saluto iniziale ha ricordato la tragedia di Corinaldo nella quale sono morti 5 ragazzi e una mamma. «La Corte è una comunità che vuole essere vicina alla gente» ha detto, precisando che oltre a «garantire l’equilibrio economico» ha anche il compito di garantire ai giovani «un futuro florido». «È importante che i giovani sappiano che il loro futuro si costruisce giorno per giorno. Un futuro che deve essere gioioso».
La presidente della sezione giurisdizionale regionale della Corte dei Conti per le Marche, Luisa Motolese, ha posto l’accento sulla necessità di modelli educativi virtuosi per le nuove generazioni, così da «sensibilizzare al rispetto delle regole». Ha ricordato poi che il bisogno di giustizia è «uno dei più radicati nel cuore e nella mente degli uomini»
I NUMERI DELLA PROCURA REGIONALE
Sono state 1038 le nuove istruttorie aperte nell’anno 2018, mentre per indebita percezione di erogazione a danni dello Stato (20%), abuso d’ufficio (17%), peculato (14%), concussione (9%), truffa (25%), corruzione (9%) e altri reati (6%).
Sono i dati che emergono dalla relazione del procuratore regionale della Corte dei conti per le Marche, Giuseppe De Rosa.
I fascicoli pendenti al 31 dicembre 2018 erano 264, dei quali 53 quelli legati al sisma che ha colpito le Marche nel 2016: 16 i provvedimenti di riconoscimento di debiti fuori bilancio da parte dei Comuni del cratere, 5 quelli relativi ai lavori, 5 relativi incarichi e utilizzo di personale, 9 le segnalazioni in merito alla gestione di contributi e finanziamenti, compresa quella riguardante i fondi raccolti con gli sms solidali, 2 le istruttorie relative a crolli o lesioni di immobili pubblici o già interessati da interventi finanziati con fondi pubblici, 5 legati alle problematiche riguardanti le casette Sae. Sette le istruttorie relative alle assegnazioni di del Contributo di Autonoma Sistemazione (C.A.S.), 4 quelle riferite ad irregolarità nelle rendicontazioni per l’erogazione di contributi alle strutture ricettive che hanno ospitato gli sfollati nel post sisma.
Complessivamente i fascicoli in carico alla Procura regionale per le Marche erano 5768 per un totale di circa 17mila posizioni soggettive passate al vaglio alla data del 31 dicembre 2018.
LE CITAZIONI
Numerose le citazioni, fra le quali quella relativa ad un docente dell’Itis Volterra di Ancona condannato perché si era appropriato dei soldi delle gite, e quella di due medici di un equipe dell’ospedale di Macerata citata per aver lasciato una spatola nella pancia del paziente. Poi la vicenda del giudice tributario non togato della commissione di Pesaro , condannato per corruzione, il cui danno economico è stato già risarcito (192mila euro) e quella del giudice togato del tribunale di Ascoli Piceno, condannato per una liquidazione di un compenso di un CTU senza rispettare la normativa prevista. Poi due dipendenti Asur, uno di Pesaro ed uno di Ascoli Piceno, citati per aver simulato una rapina ed essersi appropriati di denaro. Un problema quello delle appropriazioni indebite di danaro da parte dei funzionari pubblici che si sta sviluppando, come ha sottolineato De Rosa.
Citato anche un professore universitario, che nonostante non avesse mai conseguito la laurea in Ingegneria Edile presso la Politecnica delle Marche né presso l’Università di Camerino, insegnava in un istituto di Fabriano e aveva sviluppato tutta una serie di attività lavorative legate al sisma. Un’indagine tutt’ora in corso e avviata in seguito ad una segnalazione anonima arrivata alla stazione dei carabinieri di Camerano.
Un dipendente del Comune di Ascoli Piceno è stato licenziato per aver attestato falsamente la sua presenza al lavoro (danno di oltre 11mila euro), mentre il direttore dei lavori di una scuola materna di Pesaro è stato condannato in primo grado per aver realizzato le fondamenta con gravi difetti di costruzione (danno 131mila euro).