ANCONA – In questi giorni in cui l’emergenza da Covid-19 ci ha costretti a restare a casa, al distanziamento sociale e ad un cambiamento radicale delle nostre vite, cerchiamo di fare chiarezza su alcune delle poche abitudini che continuiamo a portare avanti come la spesa, la preparazione e la conservazione dei cibi.
«Ricordiamo che questo virus si sta studiando sul campo – spiega la Dott.ssa Francesca Raffaelli, biologa nutrizionista, presidente di Biomedfood srl – per questo alcune informazioni non sono ancora chiare e possono modificarsi con il passare dei giorni. L’importante è fare sempre riferimento a fonti attendibili, come quelle dell’Istituto Superiore di Sanità, il Ministero della Salute ed Epicentro. Le informazioni preliminari suggeriscono che il virus possa sopravvivere alcune ore, anche se ciò è ancora in fase di studio (Fonte: ISS)».
Vediamo dunque alcuni preziosi consigli di Francesca Raffaelli sulla spesa, l’igiene in cucina e la gestione degli alimenti:
SPESA
- Fai la spesa in maniera razionalizzata, ottimizzando il tempo grazie alla lista e rispettando le distanze di sicurezza, l’utilizzo di guanti e mascherine;
- Puoi eventualmente disinfettare le confezioni che riporrai direttamente in dispensa o in frigo;
- Riponi la spesa nelle zone di stoccaggio che hai in casa (frigo, dispensa, garage) e lavati o disinfetta di nuovo le mani;
- Come ha spiegato Brusaferro, presidente dell’ISS, «la possibilità che il coronavirus si trasmetta attraverso gli oggetti, compresi i cibi confezionati è una possibilità che non possiamo escludere ma è altamente improbabile. I dati mostrano come il virus può sopravvivere da qualche ora a qualche giorno laddove queste superfici rimangano completamente protette o non vengano esposte a pulizia, a opere di disinfezione o a fenomeni naturali come sole e pioggia. Ma sappiamo anche che è molto sensibile ai disinfettanti a base di cloro e alcol e che si trasmette attraverso droplets o contatto attraverso mano».
IGIENE IN CUCINA
- Cambiare e lavare spesso tovaglia, tovaglioli e strofinacci;
- Pulire le superfici e gli elettrodomestici con disinfettanti a base di alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% che sono in grado di disinfettare le superfici distruggendo il virus;
- Lavati bene le mani quando tocchi le confezioni degli alimenti o frutta e verdura ed evita di avvicinare le confezioni ai cibi che consumi crudi.
GESTIONE DEGLI ALIMENTI
L’Oms, in un rapporto pubblicato il 21 febbraio, raccomanda, in via precauzionale, di «evitare il consumo di alimenti crudi o poco cotti di origine animale – carne, pesce, uova e latte – e di manipolarli con attenzione per evitare la contaminazione crociata con gli alimenti già cotti o da consumare crudi. Questo significa tenere separati gli alimenti cotti e crudi durante la conservazione: in frigorifero la verdura deve restare nel suo cassetto, carne e pesce crudi in contenitori a tenuta e gli alimenti cotti in recipienti coperti. Senza dimenticare di usare, dopo la cottura, utensili diversi da quelli impiegati per gli alimenti crudi e di lavare accuratamente le mani prima e dopo la preparazione». È sempre l’Oms a informare che i coronavirus «sono sensibili alle normali condizioni di cottura e sono inattivati a 70°C. La cottura, quindi, assicura la completa distruzione del virus». Anche in questo caso la Dott.ssa Francesca Raffaelli dà alcune importanti indicazioni:
- Le norme di corretta manipolazione, preparazione e conservazione dei cibi, andrebbero adottate sempre;
- Lava sempre accuratamente frutta e verdura, soprattutto se desideri mangiarla cruda, sebbene questi prodotti siano considerati a basso rischio di trasmissione (fonte ISS);
- Lava accuratamente le mani prima di manipolare cibi crudi (pane, frutta e verdura, affettati…);
- Fai attenzione all’igiene delle mani, degli utensili e dei contenitori tra cibi crudi e cotti;
- Riponi gli alimenti cotti in frigorifero dopo averli raffreddati a temperatura ambiente sempre in contenitori chiusi.
Infine, una domanda che si pongono in tanti è se è possibile, in questo periodo, bere l’acqua del rubinetto. «Come possiamo leggere nel vademecum delle “Pillole informative” a cura dell’ISS, – spiega la biologa nutrizionista – possiamo bere l’acqua del rubinetto perché è sicura rispetto ai rischi di trasmissione della Covid-19. Allo stato attuale non risultano evidenze di trasmissione del Covid-19 a livello di sistemi fognari e trattamento delle acque reflue. Non ci sono motivi di carattere sanitario per ricorrere ad acque imbottigliate o bevande diverse. Le pratiche di depurazione sono efficaci nell’abbattimento del virus, dati i tempi di ritenzione e i fenomeni di diluizione che caratterizzano i trattamenti, uniti a condizioni ambientali che pregiudicano la vitalità dei virus (temperatura, luce solare, livelli di pH elevati). La fase finale di disinfezione consente di ottimizzare le condizioni di rimozione integrale dei virus prima che le acque depurate siano rilasciate in ambiente».