ANCONA – «Le Marche al momento, seppure con un numero di contagi in aumento rispetto alle settimane passate, sono anche fuori dal rischio zona gialla». Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, commenta così, in un post su Facebook, la nuova mappa dell’Ecdc, Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie che colloca le Marche in zona rossa.
Le mappe dell’Ecdc analizzano il numero dei contagi ed il tasso di nuovi positivi presenti nelle regioni e nei Paesi Europei, utilizzando quattro diversi colori in base al grado di gravità sanitaria: verde, giallo, rosso e rosso scuro.
Nell’ultima mappa, Marche e Toscana sono state incluse tra le regione rosse per l’incidenza di casi positivi. Un tipo di classificazione diversa rispetto a quella nazionale, che ad oggi per definire la “colorazione” di una regione, stabilendo una zona di rischio che fa scattare in conseguenza delle restrizioni, valuta il grado di rischio non più solo in base al numero dei positivi, ma attribuisce un peso fondamentale al tasso di occupazione ospedaliera.
Il governatore non ci sta e in virtù dei nuovi parametri adottati a livello nazionale afferma che le Marche non sono una regione in zona rossa: «La notizia è chiaramente falsa – scrive sulla sua pagina social – e resto fortemente perplesso dalla diffusione di certe informazioni che rischiano di creare un enorme danno economico in piena estate».
Insomma le Marche oltre a non essere in fascia rossa, in base ai parametri italiani, non sono al momento neanche a rischio zona gialla.
«Con i nuovi parametri – osserva il presidente delle Marche – per entrare in zona gialla occorre avere il 10% di ricoveri in terapia intensiva e il 15% in area medica, mentre nella nostra regione, secondo l’ultima valutazione ministeriale datata ieri, ci assegnano il 2% di ricoveri in terapia intensiva e il 3% di ricoverati in area medica, con un tasso di incidenza sotto la media nazionale. Figuriamoci la zona rossa».
«Non possiamo prevedere cosa accadrà nel prossimo periodo – conclude -, ma ad oggi i dati sono chiari e collocano le Marche in zona bianca».