ANCONA – «Sono sempre molto cauto rispetto alle libertà costituzionali garantite, sono libertà fondamentali, da garantire sempre». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, intervenendo a Radio Anch’io su Radio1 Rai, sul tema dell’eventuale applicazione del green pass, modello Macron, anche nel nostro Paese.
Il governatore delle Marche ha evidenziato che «l’atteggiamento della popolazione è molto collaborativo» e che la pandemia ha «insegnato che la situazione va gestita passo dopo passo». Acquaroli in radio nell’affermare che «dobbiamo agire in base alla situazione attuale» ha colto l’occasione per sottolineare nuovamente che nelle Marche la situazione è sotto controllo.
La nostra regione, come aveva spiegato anche a margine del Consiglio regionale, non rischia di tornare in zona gialla, a differenza di quanto affermato da alcuni notiziari. Secondo il governatore sostenere che le Marche sono a rischio zona gialla è «un’azione di terrorismo mediatico, che rischia di produrre danni alle imprese, che pazientemente hanno atteso mesi, e al turismo che aspettava questa stagione per poter ripartire, trainando l’enogastronomia, la cultura, l’ambiente e tutte le altre filiere collegate».
«Se ci sarà un pericolo – rassicura – questo va denunciato e lo faremo. Monitoriamo la situazione quotidianamente, la scorsa settimana in tre giorni abbiamo somministrato 3mila tamponi cercando di isolare i positivi e rintracciando i contatti», ma intanto come ricorda il presidente sono ricoverate complessivamente 10 persone negli ospedali della regione.
Sollecitato sull’opportunità di rivedere i parametri per l’attribuzione delle fasce di rischio alle regioni, Acquaroli ha affermato «penso che in questo momento, al di là della revisione dei parametri, dobbiamo dare le corrette informazioni». E ancora: «Si sta producendo un danno enorme su un allarmismo che è basato su numeri bassi, se si dice che le Marche rischiano il giallo vuol dire che tutto il Paese lo rischia».