Ancona-Osimo

Covid, si allenta la pressione sugli ospedali marchigiani: intensive al 2%. Giacometti: «Situazione tranquilla»

Scende la pressione sulle strutture ospedaliere delle Marche. In Area medica il 9% dei pazienti ricoverati è positivo al virus. In calo anche l'incidenza. Il punto con l'infettivologo di Torrette

ANCONA – «La situazione al momento è tranquilla: in reparto c’è un solo paziente con polmonite da Sars-Cov-2, per il resto gli altri sono in via di guarigione e pensiamo già alle dimissioni. Anche dal Pronto Soccorso non arriva più pressione per ricoverare pazienti Covid». A tracciare il quadro della situazione della pandemia nelle Marche è il professor Andrea Giacometti, direttore della Clinica di Malattie Infettive degli Ospedali Riunti di Ancona.

Andrea Giacometti

L’infettivologo spiega che dopo una fase in cui il reparto era tornato Covid quasi al 100%, con l’unica eccezione rappresentata dai letti lasciati a disposizione dei pazienti con Aids e di quelli con Tubercolosi (successivamente anche dei dializzati positivi), fino a metà luglio su 20 posti presenti nel reparto, 5 erano riservati a non Covid, i restanti (15) invece erano tutti occupati da pazienti con polmonite da Sars-Cov-2.

Attualmente invece «su 20 posti letto solo 7 sono occupati da pazienti con tampone positivo al Covid – spiega Giacometti – per questo ho proposto alla direzione sanitaria di Torrette di lasciare metà reparto a disposizione dei pazienti non infettati dal virus (10 letti) e la restante metà (10 letti) per i malati Covid. Una proposta che è stata accolta favorevolmente – conclude -, grazie anche al miglioramento del quadro epidemiologico».

Nelle Marche intanto la percentuale di occupazione dei posti letto da parte dei malati Covid si ferma al 2%, un dato più basso di quello medio italiano, che si attesta al 3%. In Area Medica invece l’occupazione dei pazienti positivi nelle Marche si piazza al 9%, dato fotocopia rispetto a quello medio italiano.

Sul fronte dell’incidenza dei casi positivi al virus si registra invece una lieve crescita rispetto ad una settimana fa, quando si attestava a 360,31 casi, mentre oggi è a 395,15 casi su 100mila abitanti.

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