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Covid, 2 milioni per le micro imprese delle Marche: Fondazione Angelini e Politecnica lanciano il modello – VIDEO

La Fondazione Angelini ha lanciato un piano di sostegno per le micro imprese a copertura dei debiti contratti con associazioni di categoria e soggetti terzi. L'iniziativa è stata illustrata alla Facoltà di Economia ad Ancona

Da sinistra Carloni, Marullo e Gregori

ANCONA – Due milioni di euro per sostenere le micro imprese marchigiane colpite dalla crisi generata dalla pandemia, selezionandole con approccio scientifico. A lanciare il piano di intervento, illustrato presso la Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche, è la Fondazione Angelini, che ha elaborato il modello di sostegno e si è avvalsa della collaborazione dell’Ateneo di Ancona per elaborare criteri scientifici per calare a terra le risorse.

Il contributo, nella misura massima di 2.500 euro per impresa, a patto che sia piccola, media o micro, di cui il territorio marchigiano è ricco, andrà a favore di quei settori particolarmente colpiti dalla pandemia come turismo, commercio, servizi alla persona e filiera della moda. Complessivamente saranno 1.200 le imprese che beneficeranno del sostegno e che verranno selezionate in base a due precisi criteri, ovvero l’appartenenza a quei settori che hanno subito chiusure durante il lockdown, la durata e l’entità del debito contratto. Successivamente verrà stilata una graduatoria delle imprese sulla base della quale selezionare i beneficiari.

Un momento della presentazione dell’iniziativa

Un progetto che coinvolge direttamente le associazioni di categoria e il sistema Confidi: 1,5milioni di euro delle risorse andranno a ripianare il debito contratto dalle imprese con le associazioni di categoria, mentre i restanti 500mila euro a copertura dei debiti che le imprese hanno con fornitori terzi. Le associazioni di categoria coinvolte sono Confartigianato, Confcommercio, Cna, Confesercenti, mentre per il sistema confidi, Uni.co e Fi.m.co.s.t.

Il piano è stato siglato nell’Ateneo dorico, con la firma della lettera d’intenti tra la Fondazione Angelini, le associazioni di categoria e i Confidi, e a questo primo atto seguirà la successiva individuazione delle aziende beneficiarie e la stipula di una convenzione per l’erogazione delle risorse.

Un progetto che parte dalle Marche, dove la multinazionale Angelini (fondata ad Ancona nel 1919 e attiva oggi in 26 paesi nei settori farmaceutico, largo consumo, tecnologia industriale, profumi e dermocosmesi e vitivinicolo.) ha spiccato il volo e dove è ancora molto radicata, ma che come modello potrà essere rilanciato anche in altre regioni. Ad illustrare il cuore dell’iniziativa è stato Sergio Marullo di Condojanni, consigliere della Fondazione Angelini e Ceo di Angelini Industries, il quale nel suo intervento ha sottolineato che l’obiettivo dell’iniziativa è quello di ridurre gli squilibri accentuati dalla pandemia, «mettendo a disposizione delle piccole imprese marchigiane un po’ di quel vantaggio che la pandemia ci ha portato», imprese che «tengono in piedi il nostro paese. Non potevamo che partire dalle Marche – ha detto -, luogo in cui il gruppo è nato ed ha un fortissimo radicamento».

Il momento della firma della lettera di intenti per l’avvio del progetto

L’obiettivo, ha aggiunto, è quello di «allargare il più possibile la base delle imprese con le associazioni di categoria e l’università» per azioni mirate di sostegno, «un modo per prenderci cura delle imprese» ha detto riferendosi al claim dell’azienda (“prendersi cura delle persone e delle famiglie”).

«La matrice familiare del nostro Gruppo industriale ci rende doppiamente sensibili verso un segmento economico, le piccole imprese familiari, che più di altri ha subito l’impatto della pandemia» – hanno sottolineato Thea Paola Angelini vicepresidente della Fondazione Angelini e Sergio Marullo di Condojanni – Le micro-imprese sono una risorsa importante per l’economia del nostro Paese e per questo oggi vogliamo dare loro un sostegno concreto e mirato, che ci auguriamo contribuisca a sanare qualche difficoltà e a riportare un po’ di ottimismo e di visione positiva verso il futuro. L’attenzione ai bisogni del territorio è un principio cardine della Fondazione Angelini e, per questo motivo, abbiamo scelto di avviare il progetto ReStart nelle Marche, dove Angelini Industries è nata, per estenderlo poi alle altre aree geografiche dove il Gruppo opera».

Il rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori, ha sottolineato che l’iniziativa rappresenta una leva economica importante, specie per un territorio come le Marche ricco di micro e piccole imprese, un comparto fondamentale per la regione, in quanto dà occupazione ad una quota importante di marchigiani, dal momento che le micro imprese sono 75mila nella regione.

Le associazioni di categoria e il sistema dei confidi

Il vicepresidente della giunta regionale Mirco Carloni, ha rimarcato la bontà dell’iniziativa perché «mai come oggi servono atti concreti», poi ha ricordato l’impegno della Regione sul fronte del sostegno alle imprese e all’accesso al credito. Parlando del blocco dell’export verso la Russia, che coinvolge una ampia platea di imprese marchigiane, penalizzandole, ha annunciato «usciremo con contributi importanti per dare una mano alle nostre imprese».

Il professore associato di economia e gestione delle imprese dell’Università Politecnica delle Marche, Valerio Temperini, che ha curato il progetto, ha spiegato che l’intervento del sistema Confidi consentirà alle imprese anche di ristrutturare i debiti già contratti, al massimo con una durata fino a 96 mesi «e avere una rata più sostenibile». L’università al termine dell’erogazione valuterà la bontà dell’intervento.

Elena Capriotti, vicedirettore regionale Confesercenti, ha sottolineato che la crisi economica non è finita e che le micro imprese sono in shock, Emanuele Pepa, presidente Confartigianato Marche,ha evidenziato dal canto suo che tra gli imprenditori c’è un clima di smarrimento, mentre Paolo Silenzi, presidente Cna Marche, ha parlato dell’iniziativa come un modello da cui prendere spunto. Giacomo Bramucci, presidente Confcommercio Marche, ha definito il progetto come un segnale importante verso il sistema imprenditoriale. Alfredo Mietti, presidente Fi..m.co.s.t., ha parlato di aiuto concreto agli operatori in difficoltà, che muove dalla consapevolezza che occorre ripartire dalle piccole e piccolissime impese per rilanciare il territorio. Per Maurizio Paradisi, presidente Uni.co, si tratta di un modello da replicare.