ANCONA – «Fp Cgil, Fps Cisl e Uil Fpl denunciano come, a distanza di un mese dall’accordo confederale che prevedeva le risorse per remunerare l’enorme lavoro svolto da infermieri, oss, personale tecnico ed amministrativo per affrontare l’emergenza Covid, rischiando anche quotidianamente l’incolumità fisica, nulla è stato ancora definito e messo in busta paga ai lavoratori. Coloro definiti più volte “eroi” chiedono con forza non parole ma almeno il rapido riconoscimento dell’indennità di malattia infettiva e dei tempi di vestizione». Così le organizzazioni sindacali.
«I soldi previsti sulla “carta”- spiegano- devono arrivare ai lavoratori che si sono spesi in condizioni estreme per fornire assistenza ai pazienti Covid ed ai loro familiari impossibilitati a vederli. Le categorie del pubblico impiego Cgil/Cisl/Uil in assenza di risposte certe entro la settimana prossima avvieranno iniziative di mobilitazione , nei limiti previsti dalla normativa vigente, coinvolgendo tutti i gruppi consiliari regionali che nei giorni scorsi hanno approvato una risoluzione a favore del riconoscimento economico verso i professionisti della sanità che in questi mesi si sono prodigati senza sosta».
I sindacati chiedono anche «delucidazioni sull’organizzazione dell’ospedale Covid di Civitanova, sulle modalità di utilizzo del personale, e le ripercussioni della struttura all’interno del Sistema Sanitario Regionale con particolare riferimento alle Aree Vaste 3 e 4. Il tema assume particolare rilevanza stante il fatto che durante l’emergenza Covid le altre patologie non sono andate in “ferie” e con il graduale ritorno alla normalità vi sarà estremo bisogno all’interno delle strutture ospedaliere di personale per garantire assistenza e smaltire le liste di attesa createsi negli ultimi tre mesi in aggiunta a quelle in precedenza in essere. Per questo abbiamo chiesto un tavolo di confronto costante relativo agli organici della struttura Covid di Civitanova».
Concludono le sigle sindacali: «I lavoratori hanno anche diritto, dopo tre mesi di lavoro senza sosta, di riposi e ferie che in questo momento la parte pubblica non è in grado di garantire. Auspichiamo rapide risposte ai temi di cui sopra, prima di decidere con le Rsu le iniziative da intraprendere».