ANCONA – Nelle Marche rialzano la testa la pandemia, ma anche l’influenza e le sindromi simil-influenzali. Stando all’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, la curva epidemiologica delle sindromi simil-influenzali è salita sopra la soglia epidemica, con incidenza in aumento in tutte le fasce d’età, specie in quella pediatrica. Le Marche sono tra le 10 regioni in cui l’influenza è sopra la soglia basale (3,16 casi per 1.000 assistiti).
«L’incidenza dell’influenza – spiega il professor Andrea Giacometti, direttore della Clinica di Malattie Infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona – è salita un po’ oltre la soglia di rilevamento. Non è un aumento cospicuo, interessa soprattutto i bambini e secondo me si accompagna bene all’aumento delle infezioni da coronavirus che stiamo notando dopo il Carnevale».
L’infettivologo fa notare che «il virus influenzale approfitta delle stesse situazioni “a rischio” capaci di diffondere i coronavirus. In ogni caso non credo che l’influenza soppianterà il Covid, soprattutto perché la variante Omicron è molto più contagiosa del virus influenzale».
Tuttavia osserva che «molti soggetti contagiati dal coronavirus non mostrano sintomi o al massimo un po’ di raffreddore, perché la gran parte di noi oggi è vaccinata contro il Covid. Invece, anche se il virus influenzale è meno contagioso, la sintomatologia nelle persone colpite si presenta in maniera più evidente, più importante, con i disturbi che tutti conosciamo, e quindi potrebbe sembrare che l’influenza si sia diffusa più del Covid, ma in realtà non è così».
Nei giorni scorsi si erano sviluppati dei focolai influenzali che secondo il professor Giacometti «si sono verificati perché, ovviamente, un soggetto infettato dal virus influenzale è stato vicino ad esempio in discoteca o bar a persone che non indossavano la mascherina. Molte di quelle persone, in genere ragazzi, magari erano vaccinate contro il Covid ma, lo sappiamo, sono rarissimi i giovani vaccinati contro l’influenza».
Anche al Pronto Soccorso dell’ospedale regionale di Torrette si registra «una recrudescenza delle sindromi simil-influenzali» spiega il primario Susanna Contucci. Tuttavia nel reparto «la situazione è calda soprattutto per la pandemia: la variante Omicron si sta rilevando molto contagiosa e i casi positivi ormai da un paio di settimane sono in crescita, tanto che gli accessi dei positivi al virus sono passati da a 3-5 ai «6-7 giornalieri».
Ma accanto a questo ci sono i positivi che giungono in ospedale non per i sintomi del virus, ma che una volta riscontrata l’infezione al test, vanno ricoverati nelle aree Covid dell’ospedale come Malattie Infettive e Subintensiva, mettendo sotto pressione i reparti per le «difficoltà nella gestione». Se i reparti di Terapia Intensiva della regione si stanno svuotando di pazienti Covid, come anche a Torrette, i ricoveri ordinari invece sono in crescita.
Non solo Covid, però, «da un paio di settimane vediamo un incremento generale degli accessi, legato non solo alla pandemia, ma anche ad altre patologie, soprattutto anziani e cronici – osserva -: siamo passati da una media di 120-130 a 150-160 accessi giornalieri in meno di 20 giorni».
Al Pronto Soccorso dell’Ospedale Salesi di Ancona, il primario Elisabetta Fabiani spiega che nell’ultimo periodo «nelle ultime tre-4 settimane stiamo osservando un maggior numero di sindromi gastrointestinali, ma c’è da dire che le varianti Omicron, specie la BA.2 e la BA.3, danno anche problematiche di questo tipo».
In linea generale «un 60% degli accessi per problematiche febbrili è ancora Covid-correlato», osserva la dottoressa Fabiani, mentre tra le fasce più colpite dalle sindromi simil-influenzali ci sono i bambini della primaria.