Ancona-Osimo

Marche, covid: stabili le Intensive e l’incidenza è in lieve calo

Pressione in calo sulle strutture ospedaliere della regione. Il punto con il primario della Clinica di Anestesia e Rianimazione degli Ospedali Riuniti di Ancona, Abele Donati

ANCONA – Pressione in calo sulle strutture ospedaliere delle Marche. A segnare una lieve discesa è l’incidenza dei nuovi contagi covid. Rispetto alla scorsa settimana, negli ospedali delle Marche la percentuale dei posti letto occupati nei reparti di terapia Intensiva resta stabile all’8%, mentre la pressione nei reparti di area medica è in calo di due punti percentuali e passa dal 6% al 4%.

L’incidenza dei nuovi casi positivi registra una lieve discesa: il tasso cumulativo di incidenza settimanale dei nuovi positivi al covid su 100 mila abitanti passa da 31,60 a 30,9.

Il confronto con il quadro nazionale

Sul fronte dell’incidenza dei nuovi positivi il dato marchigiano è nettamente superiore a quello nazionale che si ferma al 17,19 (dato al 7 ottobre – fonte Agenas).

Anche per quanto concerne l’occupazione delle terapie Intensive le Marche superano, insieme alla Sardegna, il valore medio nazionale di 4 punti percentuali: nel Paese l’occupazione dei letti nei reparti Intensivi non supera il 4%. È dell’8% nelle Marche (dato al 7 ottobre – fonte Agenas).

In area medica invece le Marche registrano un dato (4%) inferiore di un punto percentuale a quello nazionale che segna un 5% di posti letto occupati (dato al 7 ottobre – fonte Agenas).

La situazione in terapia Intensiva all’ospedale regionale di Torrette

Abele Donati, primario Clinica di Anestesia e Rianimazione Torrette

Stabile la situazione nella terapia Intensiva dell’ospedale regionale Torrette di Ancona, dove sono 4 le persone ricoverate, delle quali una sola vaccinata con il monodose Johnson & Johnson, ma affetta da patologie.

Il primario della Clinica di Anestesia e Rianimazione degli Ospedali Riuniti di Ancona, Abele Donati, spiega che «da alcune settimane non abbiamo più nuovi ricoveri».

Un dato da leggere positivamente, anche se il professore si dice «cauto». «Vediamo cosa succede nei prossimi mesi», spiega, mentre sul possibile impatto della riapertura delle scuole afferma che «al momento è prematuro fare previsioni».