Ancona-Osimo

Crisi idrica nelle Marche, ordinanze in tutte le province con un unico obiettivo: ridurre gli sprechi

Laghi e fiumi sono in difficoltà, visto che ormai non piove da parecchie settimane e le temperature superano i 35 gradi. Ecco le misure prese dai vari amministratori

MARCHE – Ormai neanche la ‘danza della pioggia’ sembra poter sortire effetti. Nelle Marche non piove. C’è poco da fare. E la crisi idrica prosegue imperterrita da quasi due mesi. Comuni e Province restano in allerta, ma intanto hanno deciso di adottare delle soluzioni temporanee per scongiurare conseguenze peggiori nel corso dei prossimi mesi. La portata di fiumi e laghi, infatti, sta diminuendo e anche alle sorgenti la condizione non è delle migliori. Le riserve rischiano di terminare e la speranza di tutti è che possa piovere il prima possibile, anche per dare una ‘rinfrescata’ alle temperature che, nelle ore di punta della giornata, superano ormai ovunque i 35 gradi.

Ancona ed Ascoli

Ad Ancona, ad esempio, il sindaco Valeria Mancinelli ha firmato un’ordinanza, in vigore fino al 30 settembre, con una serie di divieti e indicazioni per un uso consapevole e cauto del patrimonio idrico in questo periodo di grande caldo e siccità. Le linee guida: consumare l’acqua razionalmente, evitando sprechi e attività come lavaggi di cortili e auto e limitando l’annaffiatura di orti e giardini. L’ordinanza limita l’irrigazione e annaffiatura di orti, giardini e prati, consentendola per non più di tre giorni alla settimana e comunque escludendo l’intervallo dalle ore 7 alle ore 22. Il provvedimento del sindaco dispone poi una serie di divieti, relativi al lavaggio di aree cortilizie e piazzali, salvo per i servizi pubblici di igiene urbana, con la raccomandazione di effettuare tali attività dopo il tramonto; il lavaggio privato di veicoli a motore, con l’esclusione di quello svolto da impianti di autolavaggio regolarmente autorizzati; il riempimento di fontane ornamentali e vasche da giardino su aree private; il riempimento di piscine su aree private, salvo quelle legate ad attività economiche turistiche o sportive; gli usi dell’acqua diversi da quello domestico, per l’igiene personale e per l’abbeveraggio degli animali.

La stessa ordinanza, poi, è stata anche emessa dal Comune di Ascoli, con le medesime limitazioni, e sarà valida anch’essa fino al prossimo 30 settembre.

La situazione a Pesaro

Nel pesarese, invece, in seguito all’emergenza idrica del Metauro, da qualche giorno è stato aperto il pozzo di Sant’Anna del Furlo, da cui saranno rilasciati 150 litri di acqua al secondo da immettere nel fiume. «L’obiettivo è continuare a mantenere vivo il corso del fiume – ha spiegato l’assessore regionale Stefano Aguzzi -, scongiurando la secca a valle degli invasi, perché contemporaneamente a questo nuovo afflusso d’acqua, altrettanta di pari quantità sarà trattenuta dall’invaso di Tavernelle, riducendo così il deflusso naturale di 200 litri d’acqua al secondo. Questo vuol dire che nell’invaso di Tavernelle, da dove viene prelevata l’acqua, arrivano di fatto 350 litri di acqua al secondo, perché 200 in meno escono e 150 in più arrivano, garantendo un maggior afflusso complessivo dell’acquedotto e della potabilità di 350 litri al secondo».

Inoltre, sempre a Pesaro, il consigliere comunale Michele Redaelli ha presentato una mozione per chiedere di attuare campagne di mappatura delle reti idriche, progettare e realizzare tutte le azioni necessarie affinché si riduca ai minimi termini la dispersione di acqua ed eliminando gli sprechi.

Fermo e Macerata

In considerazione della siccità metereologica in tutta la regione, e del fatto che le portate dei corsi d’acqua si sono ridotte sensibilmente negli ultimi giorni, anche il Comune di Fermo ha disposto un’ordinanza su tutto il territorio con cui vieta il prelievo e consumo di acqua derivata da pubblico acquedotto per attività non di uso alimentare o domestico. Pertanto, è vietata l’irrigazione, e l’annaffiatura di orti, giardini, prati; il lavaggio di aree cortilizie e piazzali; il lavaggio di veicoli a motore; il riempimento di fontane ornamentali, vasche da giardino e piscine su aree private.
«Tutta la cittadinanza – si legge nella nota – è invitata ad un uso razionale e corretto dell’acqua al fine di evitare inutili sprechi. È estremamente importante la collaborazione attiva dei cittadini che sono invitati al controllo periodico e frequente dei contatori, al fine di poter segnalare al gestore Ciip eventuali perdite e la pronta riparazione delle stesse negli impianti interni delle abitazioni».

Una medesima ordinanza è stata firmata anche dal Comune di Macerata, che durerà addirittura fino al 15 ottobre.