ANCONA- «Quando la barbaria diventa quotidianità, la tenerezza è l’unica rivoluzione». Il cantautore romano Simone Cristicchi è stato ospite in Consiglio regionale in occasione della seduta aperta dedicata alle celebrazioni per il Giorno del Ricordo 2019. La tragedia delle foibe e il dramma di centinaia di migliaia di italiani di Istria, Fiume e Dalmazia costretti all’esodo dalle milizie della Jugoslavia di Tito alla fine della seconda guerra mondiale, rivivono attraverso le parole del cantante. Intervistato dal direttore dell’Amat Gilberto Santini e di fronte a numerosi studenti, Cristicchi ha spiegato come ha riscoperto il dramma dell’esodo italiano dalle terre di confine e per quale motivo ha scelto di portare la storia a teatro. Prima “Magazzino n.18”, poi “Esodo- Racconto per voce, parole e immagini sull’esodo istriano, fiumano e dalmata”, l’ultimo spettacolo che Cristicchi ha ideato insieme al giornalista e scrittore Jan Bernas, e che sta portando in tour per l’Italia. Ieri sera (18 febbraio 2019), è andato in scena al Teatro La Fenice di Senigallia.
«Il teatro riesce a far conoscere la tragedia che abbiamo vissuto. È un miracolo, è un luogo che crea comunità, antidoto alla disattenzione. Il teatro riesce a sfondare le barriere e ad entrare nel cuore delle persone» afferma il cantante che ha anche descritto le sensazioni provate entrando nel Magazzino 18 del porto di Trieste, dove sono ancora oggi conservati gli oggetti trasportati dagli esuli.
In apertura delle celebrazioni il Presidente dell’Assemblea Legislativa Antonio Mastrovincenzo ha invitato tutti a contrastare i rischi del negazionismo, del riduzionismo e delle strumentazioni degli eventi storici. «Per ricordare non basta un giorno ma impegnarsi ogni giorno è fondamentale per la nostra democrazia. Occorre trasformare il ricordo in impegno quotidiano, perché le lezioni della storia ispirino la politica».
«Sono passati 15 anni dall’istituzione del Giorno del Ricordo ma ancora appare difficile trattare questa vicenda storica. È come guidare una nave in tempesta in mezzo agli scogli» ha commentato il Capitano Franco Rismondo, presidente del Comitato di Ancona dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia, che ha esortato anche «a fare attenzione nel pesare le parole quando si richiamano ferite della storia ancora aperte, come quelle legate al confine orientale, perché nell’era di Twitter i cinguettii non diventino latrati».
Il presidente della Giunta, Luca Ceriscioli, ha posto l’attenzione sulla cultura dell’accoglienza che ha caratterizzato le Marche anche nei confronti degli esuli. «Forme di solidarietà che risposero a quel disastro legato alle foibe e alla pulizia etnica. Per chi ha vissuto l’esodo è seguita l’ingiustizia dell’oblio, una seconda morte, una seconda damnatio».
Presenti in Aula gli studenti della V C dell’Istituto Adriano Olivetti di Fano, che hanno descritto il loro progetto didattico dedicato alla città di Fiume, secondo classificato al concorso nazionale “10 febbraio” del MIUR; gli studenti del liceo scientifico Galilei di Ancona; dell’Istituto comprensivo Corridoni-Campana di Osimo, liceo classico e scientifico. La voce e la chitarra di Simone Cristicchi sulle note di “Lo chiederemo agli alberi” e “Abbi cura di me”, brano portato a Sanremo, hanno concluso le celebrazioni per il Giorno del Ricordo in Consiglio regionale.