Ancona-Osimo

Ancona, aggredito assistente di polizia penitenziaria a Montacuto. Il Sappe: «Situazione sempre più critica»

L'aggressione a Montacuto è avvenuta ad opera di un detenuto con problemi psichiatrici. La denuncia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria

Il carcere di Montacuto
Il carcere di Montacuto

ANCONA – Ancora aggressioni verso il personale di polizia penitenziaria in servizio nelle carceri delle Marche. A dare la notizia dell’episodio avvenuto tra le sbarre è Francesco Campobasso, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: «Nella giornata del 2 dicembre 2024, presso la Casa Circondariale di Ancona Montacuto, alle ore 9 circa, un detenuto di origine italiana con problemi psichiatrici ha aggredito alle spalle un Assistente di Polizia Penitenziaria senza ragione alcuna, prima colpendolo con un pugno in viso e facendolo andare a terra e poi cercando di strangolarlo. La situazione non è finita in tragedia per il rapido intervento dei colleghi che si trovavano sul posto. L’Assistente aggredito è stato portato in ambulanza presso il pronto soccorso del capoluogo anconetano per le cure del caso». Campobasso evidenzia come «le aggressioni al personale di Polizia Penitenziaria della Casa circondariale di Ancona Montacuto stiano diventando frequenti e all’ordine del giorno: un istituto dove la gravissima mancanza di personale (oltre il 35%) e la gestione scellerata dei detenuti sta creando una bomba ad orologeria pronta ad esplodere».

«La situazione penitenziaria è sempre più critica – commenta il Segretario Generale del Sappe, Donato Capece – Quanto avvenuto testimonia che il sistema della sicurezza nelle carceri italiane non è adeguato alle esigenze attuali per cui è necessario intervenire. Sono decenni che chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. Ma servono anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose». 

«Chiediamo all’Amministrazione penitenziaria di adottare ogni utile iniziativa affinché i detenuti vengano puniti in maniera esemplare, con l’applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario che prevede particolari restrizioni, per coloro che mettono in crisi l’ordine e la sicurezza degli istituti penitenziari – prosegue – Ma continuiamo altresì a chiedere che vengano previste adeguate strutture sul territorio nazionale, ove i detenuti violenti possano scontare la pena in regime chiuso, fino a quando non comprendono che devono rispettare le regole e soprattutto la polizia penitenziaria e tutti gli altri operatori», prosegue il leader del Sappe, che fa appello ai Sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro ed Andrea Ostellari per un incontro urgente «al fine di ristabilire subito regole efficaci per garantire ordine e sicurezza, attuando davvero quella tolleranza zero verso quei detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta!».